Reggio Capitale della Cultura, Falcomatà: «Proponiamo all’Italia una rivoluzione gentile che con le armi della cultura costruisca la pace»
Reggio Capitale della Cultura, Falcomatà: «Proponiamo all’Italia una rivoluzione gentile che con le armi della cultura costruisca la pace»
Reggio Capitale della Cultura, Falcomatà: «Proponiamo all’Italia una rivoluzione gentile che con le armi della cultura costruisca la pace»
Reggio Capitale della Cultura, Falcomatà: «Proponiamo all’Italia una rivoluzione gentile che con le armi della cultura costruisca la pace»
«Siamo onorati di essere qui a presentare il nostro progetto che è in realtà un impegno condiviso che condensa arte, cultura, tradizione, estro, passione, ingegno, eccellenze. Sono orgoglioso di essere qui, accompagnato da un’autorevole delegazione per delineare una visione della nostra Reggio con il coinvolgimento di tutti e cinque i sensi».
Nella sala Spadolini del ministero della Cultura a Roma, oggi il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha illustrato, in audizione pubblica, il dossier “Cuore del Mediterraneo” con cui la Città calabrese dello Stretto sta concorrendo al titolo di Capitale italiana della Cultura 2027. Oggi, ultimo giorno delle audizioni che proseguiranno nel pomeriggio. Per il 28 marzo è prevista la proclamazione.
Con il Primo cittadino, anche lo chef Filippo Cogliandro, la dirigente di settore degli Organi di Governo di Reggio Calabria, Luisa Nipote, il direttore del Museo di Reggio Calabria, Fabrizio Sudano, il presidente della Camera di Commercio, Antonino Tramontana, la direttrice dell’archivio di Stato Angela Pulejo, che rispettivamente hanno annunciato per il 2027 una mostra sulla Magna Grecia, il ritorno della kermesse Bergarè dedicata all’agrume reggino con l’inaugurazione del Giardino delle essenza “Mare Nostrum”, e la mostra documentale Navigatori nel tempo con la ricostruzione storica della posizione strategica di Reggio nel bacino del Mediterraneo, in apertura di Reggio Città Natale.
Sono intervenuto richiamando le origini reggine della massima espressione culturale della moda nel mondo e la ricchezza storica, artistica e culturale di Reggio, l’imprenditore e fratello del genio della moda Gianni, Santo Versace, e la senatrice e atleta paralimpica reggina, Giusy Versace.
Da remoto, sono intervenuti il presidente del comitato a sostegno della candidatura, Andrea Riccardi, la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, il cantante e scrittore Roberto Vecchioni. A moderare la presentazione la giornalista Annalisa Cuzzocrea, con Teresa Muraca impegnata nella traduzione Lis.
Punta sui profumi e sui talenti del Bergamotto per iniziare, il sindaco Falcomatà, invitando la giuria a «graffiare il frutto per lasciarsi inebriare dalla fragranza», prima di degustare il dolce preparato nella stessa sala dallo chef Filippo Cogliandro.
«Siamo una terra con delle asperità ma siamo un popolo orgoglioso con oltre duemila anni di storia durante in quali siamo caduti e ci siamo rialzati. Siamo anche consapevoli del ruolo che rivestiamo nel bacino del Mediterraneo. Ruolo che abbiamo tutta l’intenzione di declinare per generare incontro e dialogo e di mettere al servizio, attraverso l’arma della cultura, della costruzione di una pace duratura. Proponiamo all’Italia una rivoluzione gentile mentre altrove si elevano muri e fratelli combattono tra loro. Siamo pronti ad assumere questo impegno di fronte al Paese», sottolinea ancora il sindaco Falcomatà.
Che si tratti di una sfida non solo locale ma nazionale e internazionale, lo mette in luce anche l’ex ministro e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, il presidente onorario del Comitato dei Promotori della candidatura di Reggio Calabria a Capitale Italiana della Cultura 2027, Andrea Riccardi.
«Non sono le ragioni di un calabrese a spingermi a sostenere questa candidatura ma quelle di un conoscitore del Mediterraneo. Sento che oggi questo mare rappresenta una frontiera decisiva e che Reggio costituisce la proiezione dell’Italia nel Mediterraneo. Le numerose stratificazioni che ne hanno segnato la storia millenaria hanno concentrato in essa i cromosomi tanti popoli che dunque sono dentro la identità, ne costituiscono l’essenza. Qui il mare non è un muro ma un abbraccio e nel mare dei conflitti in cui il mondo oggi vive, c’è bisogno di acque di pace. Dunque un investimento sul Mediterraneo in questo luogo è a tutti gli effetti un complemento del piano Mattei sul quale punta il Governo. Dunque sarà un investimento di carattere nazionale e oltre, non solo locale. Reggio ha tutti i titoli per vivere, ed esserne solido ponte, questa avventura». Così, da remoto, il presidente onorario del Comitato dei Promotori della candidatura di Reggio Calabria a Capitale Italiana della Cultura 2027, Andrea Riccardi.
L’audizione è stata scandita dagli interventi degli altri componenti della delegazione che hanno offerto il loro contributo, presentando le iniziative in cantiere e testimoniando l’ardore di questo impegno corale.
«È già in atto un vero e proprio investimento sul Mediterraneo per fare di Reggio un parco culturale. certamente sarà decisivo il triennio 25 -27, arco di tempo in cui la trasformazione segnerà il culmine. Il Comune, infatti – spiega la dirigente di settore degli Organi di Governo di Reggio Calabria, Luisa Nipote – ha già stanziato, ed in gran parte anche impegnato, oltre 250 milioni di euro per interventi diretti alla rigenerazione dei luoghi della cultura e per crearne di nuovi. Primo fra tutti il Museo del mare, finanziato con 121 milioni di euro, già inserito nell’elenco degli attrattori culturali del ministero della Cultura a dimostrazione dell’importanza strategica di quest’opera. Il Comune ha deciso di investire sull’apparato infrastrutturale complessivamente altri 120 milioni di euro, dedicando 100 milioni ad interventi diretti a migliorare l’accessibilità e la mobilità funzionale per tutto il territorio comunale e si parla di 239 km², oltre 11 milioni di euro per migliorare ed efficientare la mobilità per i fruitori della cultura, quindi il bus elettrico a chiamata e piani di pedonalizzazione, e ancora altri 9 milioni il Comune investe sulle imprese funzionali alle attività culturali ed artistiche e per valorizzare le nostre eccellenze.
Senz’altro è sul progetto culturale del 2027 che ci vogliamo soffermare. “Cuore del Mediterraneo” – sottolinea la dirigente di settore degli Organi di Governo di Reggio Calabria, Luisa Nipote – al momento consta di un programma di oltre 8 milioni di euro, destinati ad aumentare già nel 2026 prima di tutto per i meccanismi di premialità e di flessibilità tipici dei fondi comunitari, di cui il Comune in questo momento risulta titolare, ma anche per gli introiti della tassa di soggiorno che in questo momento ammontano a 200 mila euro, al netto di vincoli di bilancio, ma che in base alle nostre proiezioni sono destinati a triplicarsi, e alla voce sponsorizzazioni che ci vengono dalle società pubbliche e private che ci sostengono in questo progetto. Queste sono in rapido aumento.
Rientrano i finanziamenti storicizzati del ministero della Cultura per la valorizzazione delle attività culturali delle periferie e ancora gli stanziamenti della nostra Città Metropolitana, oltre ai 2 milioni di euro destinati non soltanto agli interventi culturali, come mostre di arte contemporanea e di arte moderna, folklore, lirica, e interventi funzionali alla formazione di chi opera nell’ambiente della cultura e del turismo. Pensiamo ai corsi di formazione già programmati per operatori turistici, assistenti specializzati, guide turistiche, storytellers. E ancora – conclude la dirigente di settore degli Organi di Governo di Reggio Calabria, Luisa Nipote – i finanziamenti che ci vengono dai nostri partner istituzionali di progetto, come il Marc, l’Archivio di Stato, la Camera di Commercio, la Soprintendenza».
L’aspetto della sostenibilità economica è oggetto anche del rilievo mosso dalla giuria (dottore Baglio) con riferimento all’assenza di una tale approfondita trattazione nel dossier presentato per la candidatura. Sollecitato sul punto il sindaco Falcomatà sottolinea che «lo stesso dossier è cresciuto nelle more dell’iter e che ancora crescerà. Inoltre abbiamo voluto dare spazio alla nostra visione di città, al suo potenziale e ai suoi luoghi, rinviando i numeri all’audizione odierna».
Quindi le altre domande della giuria sulla durevolezza sul territorio degli interventi illustrati (la dottoressa Di Quattro) e sui giovani (dottoressa Piacentini). Evidenziata anche la necessità di approfondire il coinvolgimento dell’università Mediterranea. Il sindaco Falcomatà risponde mettendo in evidenza che trattasi di «una programmazione culturale, e anche infrastrutturale, sostenibile nel tempo e che si inserisce in un percorso che ci consente oggi di essere qui. Dieci anni fa questo non sarebbe stato possibile. Crediamo che la storia scriva il futuro, da qui le radici del futuro, e dunque dopo il lavoro avviato oggi siamo qui. Reggio non è più solo un punto di transito e passaggio ma è tornato a essere destinazione per vivere un’esperienza unica. Allora la programmazione, che è naturalmente anche amministrativa, oggi consente di guardare avanti con fiducia».
Con riferimento ai giovani «vorremmo coniare il termine “Tornanza” sulla scia di quella Restanza dell’antropologo Vito Teti. È importante restare ma analizzando la realtà, sappiamo che spesso si va fuori a studiare e a lavorare. Noi vorremmo lanciare un messaggio di nuove possibilità e opportunità sul territorio. Da qui l’investimento in Cultura. Reggio è, per altro, uno dei sette Comuni aderenti alla rete Learning cities, è sede del centro giovanile GenerAttivi, allestito all’interno di un bene confiscato con attrezzature e strumentazioni a disposizione per esprimersi e mettere e frutto talenti. Ci sono investimenti sulle start-up per giovani imprenditori. E ancora – sottolinea il sindaco Falcomatà – abbiamo un grosso investimento in termini di formazione finalizzata alle attività culturali e turistiche, proprio in seno alla programmazione portante della nostra candidatura».
Relativamente all’Università, il sindaco Falcomatà, sottolinea la «specificità della denominazione, Mediterranea. L’università è stata naturalmente coinvolta. Oggi il rettore Giuseppe Zimbalatti non è qui con noi, per un impegno istituzionale concomitante, ma la Mediterranea ha dato e darà il suo contributo. L’istituzione è in buona salute, i corsi crescono di anno in anno e adesso c‘è la prospettiva del polo di Medicina che ci vedrà tutti impegnati per uno scopo comune, come fu per la stessa istituzione dell’università a Reggio dopo i moti del Settanta».
Infine l’appello finale affidato dal sindaco Falcomatà a Biagio e a Chiara, due giovani promesse della Filosofia e della Scienza, distintisi a livello internazionale. Richiamando i versi di Pascoli e invocando il passaggio di Ulisse e la difesa salda della città da parte di Atena, i due giovani guardano alla meraviglia della loro città con il trasporto di chi la ama e la speranza di chi vuole vederla crescere. «Reggio è lo sguardo di una ragazza, di un ragazzo che persi nella meraviglia dello Stretto, sognano il futuro dei giovani e della propria comunità. Reggio è il battito del Cuore Mediterraneo». Hanno così concluso il loro appello.
1. Alberobello (provincia di Bari, Puglia) “Pietramadre”
2. Aliano (provincia di Matera, Basilicata) “Terra dell’altrove”
3. Brindisi (Puglia) “Navigare il futuro”
4. Gallipoli (provincia di Lecce, Puglia) “La bella tra terra e mare”
5. La Spezia (Liguria) “Una cultura come il mare”
6. Pompei (provincia di Napoli, Campania) “Pompei Continuum”
7. Pordenone (Friuli Venezia Giulia) “Pordenone 2027. Città che sorprende”
8. Reggio Calabria (Calabria) “Cuore del Mediterraneo”
9. Sant’Andrea di Conza (provincia di Avellino, Campania) “Incontro tempo”
10. Savona (Liguria) “Nuove rotte per la cultura”
Non sono arrivate tra le dieci finaliste le altre tre città calabresi: Taverna nel catanzarese (con il progetto “Bellezza interiore”), Morano Calabro e Aiello Calabro nel cosentino (rispettivamente con i dossier “Morano Calabro: Le Quattro Porte del Sapere. Un Viaggio tra Cultura, Scienza, Natura e Spiritualità” e “Ajello terra antica et grossa et nobile et civile…”).
Tutti gli articoli di Cultura