L’area archeologica di Piazza Garibaldi, nel centro storico di Reggio Calabria, si comincia a svelare in modo più compiuto al pubblico. La rimozione della pannellatura osb, che da anni ormai circoscriveva l‘area sottoposta a indagini e lavori di cantiere, sta dando vita ad una sorta di anteprima di quello che sarà il tuffo nella storia antica della città che attende per cittadinanza a turisti.

Tra le evidenze archeologiche, spicca un tempio di età Augustea, forse di prima età Giulio Claudia, dunque dei primissimi decenni del I secolo d. C. , rivenuto nell’area sacra della città antica, al quale sarà possibile avvicinarsi tramite un percorso ormai rifinito e interno alla stessa area di cui, ormai da settimane, si attende l’apertura al pubblico.

Con il percorso interno si mostrano anche le aree a verde, con piantine e fiori, e la pavimentazione sul lato via Aspromonte. Mentre è in corso ancora la verniciatura delle ringhiera, inizia a compiersi l’obiettivo, finalmente vicino, di restituire alla Città un pezzo importante della sua storia antica.

Reperti che raccontano la storia antica della Città

«Siamo sempre nel campo delle ipotesi ma crediamo si tratti di un’area sacra, con tanto di possibile sviluppo architettonico e di rapporto con la città. Con molta probabilità la strada romana che passa sotto piazza Italia arrivava qui. Probabilmente era la strada che portava fuori dalla città. Siamo in una zona anche vicina al fiume e al mare; una zona periferica particolare, su un’asse che la collegava al territorio», aveva spiegato l’archeologa Marilena Sica, durante la campagna di scavi al momento (ma solo per il momento) conclusa.

L’area dunque, sarà presto fruibile e contestualmente proseguiranno le indagini archeologiche che avranno come perimetro (per ora) quello della stessa area. a cura della soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, guidata ad interim da Maria MallemaceI fondi del finanziamento straordinario accordato dal Mic sono pari a 400 mila euroLa progettazione dovrebbe prevede un impianto di illuminazione che consenta all’area di essere ammirata anche di sera.