Chi coltiva, produce, trasforma il grano diventa custode di semi di un futuro che passa per la valorizzazione della cultura contadina, in chiave identitaria oltre che produttiva. Slow Grains la rete di produttori e trasformatori locali (farina, pane e pasta) che in tutto il mondo recupera e coltiva le varietà locali dei cereali, debutta a Reggio Calabria dal 7 al 9 novembre prossimi. 

“Slow Grains, dialoghi per coltivare il futuro”, evento targato Slow Food Italia, Città Metropolitana di Reggio Calabria e Slow Grains Italia con l’obiettivo di mettere in luce le filiere dei cereali tradizionali, è stato presentato questa mattina a palazzo Alvaro, nella sala della biblioteca Gilda Trisolini, in conferenza stampa.

L'iniziativa si svolgerà in piazza Italia e a palazzo Alvaro con momenti di approfondimento e attività laboratoriali aperti a cittadini e operatori del settore, in un percorso di confronto e sensibilizzazione.

L’evento è organizzato con Slow Food Calabria, Comunità Slow Food dei grani tramandati in Aspromonte, Con.Pa.It Pasticceri d’Italia Calabria, patrocinato della Città di Reggio Calabria, del dipartimento di Agraria della Mediterranea di Reggio e realizzato con il contributo di Gal Batir e GalTerre Locridee e il supporto di Progetto 5.

Il grano concorre a pieno titolo a questa sfida di estrema attualità, legata a doppio filo con gli assetti geopolitici, come ha dimostrato la guerra in Ucraina, e con i mutamenti climatici, visto il ruolo della coltivazione dei terreni in chiave di mitigazione del rischio idrogeologico e di freno allo spopolamento.

Michelangelo D'Ambrosio, presidente Slow food Calabria

«Noi promuoviamo l'idea del grano tradizionale, del grano tramandato da non confondere con il grano antico che è qualcosa di morto. Un progetto che fa il paio con l'affermazione della sovranità alimentare che, diversa dal sovranismo, propone che i territori siano autosufficienti, e con l'educazione alle scelte consapevoli. La scelta del cibo non è mai neutrale ma ci racconta con chiarezza quale sarà il nostro futuro.

Adesso dobbiamo lavorare affinchè il grano trovi collocazione all'interno di un sistema di comunità dove non c'è soltanto l’aspetto produttivo ma c'è anche un aspetto sociale, economico e di sostenibilità ambientale senza la quale il nostro futuro non sarà un futuro migliore. In questa tre giorni in programma a Reggio si incontrano produttori, ricercatori e mondo delle istituzioni che stanno manifestando sensibilità e impegno verso questo tema. Prima tra tutte la Città Metropolitana di Reggio nella quale Slow Food Calabria sta riconoscendo una sponda sicura.

Slow Food Calabria negli ultimi quattro anni ha strutturato un progetto concreto che ha messo a sistema tre nuovi presidi nel reggino: le prugne dei Frati di Terranova Sappo Minulio, le Piparelle di Villa San Giovanni e l'arancia Belladonna di Villa San Giuseppe. Il percorso di crescita continua».

Angelo Musolino, presidente Conpait

«Sarà un'occasione in cui diventare anche noi pasticceri ambasciatori del nostro grano. L'obiettivo comune è quello di dare l'opportunità ai produttori di poter ancora produrre, accrescendo il fabbisogno e impiegandolo nel processo di trasformazione nei prodotti di pasticceria, Noi pasticceri, dunque, non solo proponiamo dolci buoni ma puntiamo insieme sull'alta qualità delle materie prime del nostro territorio».

Salvatore Maesano, portavoce comunità Slow food Grani tramandati in Aspromonte

«Sono emozionato di rappresentare la nostra comunità un evento di respiro nazionale. Esistiamo da oltre 15 anni. Siamo partiti da una coltivazione di grano su di 4 - 5 ettari. Oggi ne coltiviamo più di 100 ettari, compresa la zona che un tempo era il granaio di tutta la provincia di Reggio Calabria, ossia quella di San Lorenzo, San Pantaleo, Melito, Bova Marina. Con noi anche fornai e pasticceri che valorizzano e trasformano il grano».

Vincenzo Cilona Arsac

«Come Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese, Arsac, strumento operativo dipartimento Agricoltura regionale, abbiamo istituito la task force per individuare e preservare alcune specie e vegetali in via di estinzione.

In collaborazione con il dipartimento di Agraria della Mediterranea siamo altresì impegnati nella salvaguardia di varietà autoctone di cereali nel Registro Regionale della Biodiversità Agraria e Alimentare, iscrivendo anche tre varietà di grani il "Secria" di Pellegrina, il "Rosia" di Maierà e il "grano Mazzancollo"».

La Città Metropolitana: il consigliere Giuseppe Giordano e il sindaco Giuseppe Falcomatà

«Condividiamo a pieno l’impegno Slow Food nel segno del buono, pulito e giusto e delle piena partecipazione della comunità».

«Siamo davvero orgogliosi di ospitare questo evento. Parlare di cibo significa parlare di salute, economia, sviluppo, ambiente, dunque di futuro. Anche il grano ha le sue particolarità anche alle nostre latitudini per nulla nuove alle eccellenze alimentari», ha concluso il primo cittadino metropolitano Giuseppe Falcomatà.

Ecco il programma “Slow Grains, dialoghi per coltivare il futuro” a Reggio Calabria.

6 novembre “Aspettando Slow Grains”: laboratorio creativo dedicato al pane di oggi e le sfide di domani.

7 novembre dalle 17 alle 20: Laboratorio del Gusto riservato alle scuole e Inaugurazione ufficiale

8 novembre dalle 9 alle 19: Mostra mercato, Laboratori del Gusto e Workshop

9 novembre dalle 9 alle 16: Mostra mercato, Conferenza sui grani tradizionali e Workshop