A settembre 2025 l’indice dei prezzi al consumo (NIC) a Reggio Calabria registra un lieve calo congiunturale dello 0,1% rispetto ad agosto, ma l’inflazione tendenziale resta al +2,0% sull’anno. Il dato, diffuso dal Servizio Statistica del Comune, segnala una stabilità generale dei prezzi con oscillazioni circoscritte in alcuni comparti.

Nel dettaglio, gli aumenti più consistenti su base annua riguardano «Altri beni e servizi» (+5,1%), «Servizi ricettivi e di ristorazione» (+4,8%) e «Prodotti alimentari e bevande analcoliche» (+4,6%), seguiti da bevande alcoliche e tabacchi (+2,4%) e abbigliamento e calzature (+2,2%). In flessione risultano comunicazioni (-1,6%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-1,0%) e trasporti (-0,3%), voci che contribuiscono a frenare la spinta inflattiva.

Sul fronte congiunturale, rispetto al mese precedente, l’andamento resta sostanzialmente stabile: piccoli aumenti per beni alimentari (+0,7%), abitazione ed energia (+0,3%) e abbigliamento (+0,2%), compensati da cali nei servizi ricettivi e ristorativi (-1,8%), nell’istruzione (-1,8%) e nei trasporti (-0,8%).

Il confronto con il 2024 mostra che la crescita dei prezzi ha mantenuto nel 2025 un ritmo moderato, oscillando tra +1,7% e +2,3%. Dopo il raffreddamento della scorsa annualità, la dinamica si è stabilizzata su livelli contenuti, trainata soprattutto dal comparto dei servizi e dalla spesa alimentare, con impatto concreto sui bilanci delle famiglie.

La fotografia disegnata dal Comune restituisce un quadro di equilibrio: costo della vita stabile, ma ancora influenzato dalle dinamiche dell’energia e dai rincari nei servizi al consumo.