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Nelle città sul mare, c’è un punto in cui la terra diventa costa. Nelle città di mare, c’è una linea urbana che spinge fino a incontrare l’acqua e stabilendo una connessione profonda. Reggio deve ricostruire e ritrovare questa sua identità, ritrattasi tra le pieghe della storia e del tempo.
Il maestoso waterfront in costruzione rappresenta una straordinaria occasione per farlo. Un’occasione che è anche un percorso di cui il porto, con la città che le cresce intorno, è elemento integrante e decisivo. Molto più che un’infrastruttura funzionale alla mobilità e ai commerci, ma spazio che connette. E connette non solo la città al braccio di mare che la lambisce ma due città allo Stretto che le unisce.
Un prolungamento della città che nel suo sfociare in mare si arricchisce di una stazione marittima, di moli, di ormeggi e di banchine. A Reggio Calabria questo luogo è anche approdo dei migranti e dunque dallo scorso anno anche sede di un hotspot.
A Reggio il porto si candida a diventare anche uno spazio pubblico e collettivo dove un mese fa è stato avviato il cantiere per la costruzione del faraonico Centro delle culture del Mediterraneo con lo straordinario Museo del Mare progettato da Zaha Hadid. Certamente sarà un’anima del waterfront e per questo l’infrastruttura si appresta a raddoppiare gli approdi per i mezzi del trasporto veloce nello Stretto e ad ampliare le vie di accesso per le navi di crociera. Un luogo da vivere non solo luogo di cui fruire.
Uno spazio in cui un altro grande architetto di fama internazionale ma calabrese di Taurianova, Alfonso Femia, ha immaginato «aree verdi, un sistema eolico non impattante sul paesaggio, pensiline in metallo cangiante e la ceramica come elemento narrativo», dando respiro a una visione in cui anche qui il territorio ritrova la sua identità.
Uno spazio da “attraversare” anche sulla terraferma, da vivere per cittadinanza e turisti. Le attese ci sono e sono molte, per questo del porto si è parlato ieri nella sala Perri di palazzo Corrado Alvaro, sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria in occasione del convegno “Una strategia condivisa per il futuro di Reggio Calabria” e del confronto in tema di masterplan della città.
«Reggio, come Villa, Vibo valentia e Crotone in Calabria, ha un porto abbracciato dalla città, ossia dentro la città. Questo comporta dei vincoli di programmazione, attesa anche la dimensione rigida di questa infrastruttura. A disciplinare le aree di integrazione tra porto e città, come è stato per il molo di ponente su una cui ampia porzione sorgerà il museo del Mare a cura dell’Amministrazione comunale, è il documento di Programmazione strategica di Sistema già approvato e al quale seguirà il nuovo piano regolatore del porto di Reggio Calabria, adesso in fase di progettazione, fermo da decenni e ormai completamente anacronistico. Ferma restando la sua funzione primaria di continuità territoriale, il porto è oggi al centro di numerosi interventi». Così il contrammiraglio Antonio Ranieri, commissario straordinario dell’autorità di sistema portuale dello Stretto.
Il porto di Reggio è al centro di un’articolata progettualità che conferirà all’infrastruttura un ruolo di primo piano nella prospettiva dell’atteso waterfront della città. L’abbraccio del contesto urbano da limite diventa una risorsa.
Verso il nuovo piano regolatore
In corso la progettazione del Piano Regolatore Portuale di Messina, Milazzo, Tremestieri, Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Montebello Jonico di cui Saline Joniche è frazione costiera.
Sarà unico, come l’autorità, pur contemplando gli indirizzi per tutte e sei le infrastrutture di competenza tra Messina e Reggio Calabria. Il piano del porto di Reggio Calabria è fermo al 1960. Il porto di Villa San Giovanni e quello di Saline Joniche non ne hanno mai avuto uno. Sarà dunque il primo. Per tutti e tre i porti reggini di competenza dell’Autorità già il documento di programmazione contempla l’obiettivo della rifunzionalizzazione.
Il Documento di programmazione strategica di Sistema Portuale, adottato dal Comitato di Gestione dell’Autorità nel maggio 2023 con voto unanime, aveva acquisito in conferenza dei servizi i pareri dei comuni di Messina, Milazzo, Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Montebello Jonico, di Regione Calabria, Regione Siciliana, Città Metropolitana di Messina, Città Metropolitana di Reggio di Calabria. E anche quelle dei rappresentanti di diritto delle Direzione Marittime calabresi e siciliane interessate. Il suo iter si è concluso con l’approvazione definitiva da parte del ministero lo scorso anno.
«Redatti i documenti di indirizzo alla pianificazione, approvati dall’organismo di partenariato e dal comitato di gestione, adesso al lavoro per la gara di progettazione del nuovo piano regolatore dell’autorità portuale di sistema dello Stretto.
In questi documenti sono contenute le indicazioni di massima del Piano. Gli studi che i progettisti devono realizzare saranno finalizzati a verificare la fattibilità di ogni singola possibilità di intervento. Per esempio la collocazione della stazione marittima per il trasporto dei crocieristi. Le dimensioni delle opere devono essere sostenibili e devono sostenersi», ha spiegato il contrammiraglio Antonio Ranieri, commissario straordinario dell’autorità di sistema portuale dello Stretto.
Gli interventi
Entro il 2026 l’elettrificazione delle banchine sui tre porti principali del sistema, Messina, Reggio e Milazzo con fondi del Pnrr. Sono, altresì, in corso gli iter per gli interventi di ammodernamento finanziati con i 15 milioni dell’emendamento Cannizzaro .
Gli interventi rientrano nel programma triennale delle Opere Pubbliche 2024/2026. Tutti atti approvati dal comitato di gestione dell’Autorità nell’ottobre 2023 con la presidenza di Mario Mega, al quale a fine mandato è subentrato l’attuale commissario straordinario, il contrammiraglio Antonio Ranieri.
Security e infrastrutture portuali
È prevista la realizzazione di apprestamenti di security. In corso gara di affidamento dei lavori affidati per un importo pari a circa 3 milioni e 350 mila euro
«È prevista la sistemazione dei varchi la ingegnerizzazione e la digitalizzazione dei controlli ai varchi. Il porto Reggio Calabria è un porto mercantile dove approdano ogni anno navi a carico nella misura di 15-20 accosti e 10 navi da crociera circa. Inoltre c’è il traffico dei mezzi gommati – sottolinea il commissario Ranieri – che è una quota non trascurabile dell’intero traffico che collega la Calabria alla Sicilia, rimarcando la funzione dell’infrastruttura nell’ottica della continuità territoriale che è anche quella segnata da oltre 700.000 pendolari che annualmente attraversano lo Stretto e dunque viaggiano tra le due città».
Riqualificazione del molo di Levante dove nasce il porto di Reggio
A breve sarà affidata la progettazione esecutiva dell’intervento.
«L’intervento prevede la riqualificazione della vecchia banchina di Levante (rifacimento totale delle vie d’accesso per consentire di accogliere navi di grandi dimensioni, realizzazione aree verdi e parcheggi, rifacimento totale dell’impianto di illuminazione, rifacimento asfalto) e ancora la riconversione di edifici disponibili, come per esempio l’ex manufatto che una volta adibito al deposito di cemento, in strutture funzionali ai servizi portuali, al crocierismo e al diportismo», ha spiegato ancora il contrammiraglio Antonio Ranieri, commissario straordinario dell’autorità di sistema portuale dello Stretto.
L’importo dei lavori si stima essere intorno ai 4 milioni e mezzo di euro.
Implementazione dei pontili di ormeggio e potenziamento della stazione passeggeri
«È anche in corso la progettazione esecutiva del secondo approdo per i mezzi veloci al fine di garantire un’alternativa all’unico punto di approdo che adesso c’è.
La proposta progettuale di Atelier(s) Alfonso Femia prevede dei camminamenti e dei percorsi protetti anche da un punto di vista degli agenti atmosferici, per condurre sull’uno o sull’altro approdo. Ciò consentirà anche accosti aggiuntivi, quindi possibilità di maggiori collegamenti per esempio con le isole Eolie, quindi anche maggiore traffico», ha concluso il commissario straordinario Antonio Ranieri. L’importo previsto per questi lavori è pari a tre milioni di euro.