venerdì,Marzo 29 2024

Sì al rigassificatore di Gioia Tauro, Digiacco: «Notevoli vantaggi per l’Italia»

La consigliera comunale di San Ferdinando: «Avrebbe una forte ricaduta occupazionale per l’intero territorio della Piana di Gioia Tauro»

Sì al rigassificatore di Gioia Tauro, Digiacco: «Notevoli vantaggi per l’Italia»

«A causa della guerra in Ucraina, oggi registriamo una forte riduzione delle forniture di gas dalla Russia all’Italia con relativo aumento del fabbisogno. Ma a frenare gli stoccaggi, più che le quantità importate di gas è l’impennata dei prezzi che continuano ad aumentare in ragione della speculazione. Questa situazione avrà nel tempo un inevitabile impatto negativo su famiglie e imprese». Esordisce così Maria Carmela Digiacco, consigliere comunale di San Ferdinando e capogruppo di Fratelli d’Italia.

«Oggi per l’Italia è necessario avere prezzi del gas più bassi – continua – e perchè ciò possa avvenire è altrettanto necessaria ridondanza di capacità di rigassificazione. Entra qui in gioco l’importanza del rigassificatore di Gioia Tauro, o meglio detto “di Gioia Tauro”, poichè ricadente nel territorio della Piana di Gioia Tauro, ma situato per lo più nel Comune di San Ferdinando, comune interessato, per estensione dal Porto di Gioia Tauro, comune entro cui ricade l’area Zes di Sviluppo Industriale e comune all’interno del quale ricadrebbero le opere accessorie come la “piastra del freddo” e le opere annesse di allacciamento alla rete nazionale dei gasdotti di Snam e alla rete nazionale elettrica di Terna, nonchè il pontile a mare per lo scarico delle navi metaniere.

Un impianto di rigassificazione tanto decantato e voluto dall’attuale presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e riconosciuta quale “Opera strategica” tra le grandi opere dell’intero Paese, anche dall’attuale presidente del Consiglio, onorevole Giorgia Meloni, che proprio nel giorno del suo insediamento si è espressa in modo favorevole, promettendo di emanare al più presto il Dpcm tanto atteso dal presidente Occhiuto perchè l’opera si possa avviare alla partenza. Sul territorio di registrano pareri favorevoli e contrari, sia di parti politiche che sindacali, come di associazioni o di liberi cittadini, poichè l’area che ospita il Porto di Gioia Tauro vede anche la presenza del Termovalorizzatore e del Depuratore Iam, quindi un eventuale impianto di rigassificazione con piastra del freddo on shore (su terra ferma) viene considerato un di più che renderebbe il territorio inabitabile e il mare totalmente non balneabile, un’area quindi, del tutto industriale in cui il turismo così tanto decantato non troverebbe nemmeno uno straccio di localizzazione.

Eppure, vi sono esperti di politiche energetiche ed economisti dell’energia pronti a difendere tutti i lati posivi del futuro Rigassificatore di San Ferdinando-Gioia Tauro. In particolare, l’ingegnere meccanico Leonardo Brunori, vice presidente di Assorisorse, elenca cosi i numerosi vantaggi: in primis la capacità di 12 miliardi di metri cubi di gas all’anno, che lo renderebbero il più importante impianto di ricezione di GNL dai nuovi giacimenti del Mediterraneo, ma anche di molti Paesi del continente africano come Nigeria, Qatar, Algeria, Mozambico e Congo. In secondo luogo la messa a terra (on shore), semplificherebbe tutta la logistica del prodotto oltre che la sicurezza. L’ing. Brunori asserisce inoltre, che i rigassificatori non sono impianti chimici che hanno bisogno di prodotti con particolari caratteristiche di velenosità ma che utilizzano, quindi, minimi quantitativi di di ipoclorito di sodio, quantitativi analizzati e regolamentati tanto da non determinare alcuna riduzione della qualità e dell’attrattività del pesce e dei frutti di mare che vivono in quelle acque, non determinandone la rovinosità dell’ecosistema marino.

Per quanto riguarda gli sbalzi termici in mare, il terminale prenderebbe dell’acqua da una parte per riemetterla più fredda da un’altra, ma questa differenza di temperatura si disperderebbe subito, come fenomeno solo locale, in più il rigassificatore non funzionerebbe se l’acqua si raffreddasse in modo significativo. Per quanto riguarda la vicinanza alla costa, questa è una scelta contraddistinta da vantaggi in termini operativi, ambientali e di sicurezza che renderebbero più facili e immediati gli interventi per risolvere anomalie o guasti tecnici. 

E ancora, dallo studio di mercato effettuato dalla sottoscritta, in qualità di esperta in materia fiscale e del lavoro, ho potuto desumere i notevoli vantaggi per l’Italia, in termini di confronto di prezzo e di logistica, nonchè di posti di lavoro con una forte ricaduta occupazionale per l’intero territorio della Piana di Gioia Tauro. In questo ultimo caso, e qui parlo da soggetto personalmente interessato, è importante il ruolo della politica locale che, a seconda dell’incisività dell’azione, potrà o meno segnare il destino positivo o negativo dell’opera sul circondario in termini di impiego lavorativo».

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