mercoledì,Aprile 24 2024

Gioia Tauro, il sindaco richiama alla legalità. Alleanza gioiese: «Bisogna assumersi le proprie responsabilità»

Stasera, alle 18, un incontro fortemente voluto dal primo cittadino Aldo Alessio per contrastare le attività criminali in città

Gioia Tauro, il sindaco richiama alla legalità. Alleanza gioiese: «Bisogna assumersi le proprie responsabilità»

Si terrà questa sera, alle 18, nella sala consiliare del comune di Gioia Tauro, un incontro fortemente voluto dal sindaco Aldo Alessio, per «costruire un percorso di legalità e di riscatto», alla luce della «recrudescenza delle attività criminali nella città. Le preoccupanti e inquietanti rivelazioni delle ultime inchieste giudiziarie sull’occupazione mafiosa del territorio e della sua economia da parte delle consorterie mafiose – afferma il primo cittadino – ci obbliga a una severa riflessione che riguarda il presente e il futuro dell’intera Piana e delle sue possibilità di sviluppo e di riscatto. È il momento di essere uniti, di fare fronte comune e di essere presenti, con consapevolezza, impegno e fiducia».

Proprio per questo motivo, a seguito dell’operazione Hybris che ha portato all’arresto di 49 persone, l’Amministrazione comunale ha chiamato a raccolta i cittadini, le associazioni politiche, sindacali, culturali, sociali, sportive e di servizio della città, la Chiesa con i suoi pastori, la scuola, i lavoratori, i professionisti, i pensionati, i rappresentanti delle istituzioni e tutte le categorie di lavoro e di servizio all’incontro che si terrà questa sera. Incontro al quale parteciperà anche il neo costituito laboratorio politico “Alleanza gioiese”, composto da Antonino Papalia, che ne è il coordinatore, Roberto Irrera (segretario) e Christian Carbone (portavoce), che non risparmiano qualche frecciatina all’indirizzo dell’Amministrazione comunale. 

Alleanza gioiese: «Ognuno si assuma le proprie responsabilità»

«Accettiamo l’invito del sindaco al confronto di oggi – hanno fatto sapere i tre -. Il contrasto a ogni forma di criminalità, anche e soprattutto quella organizzata, è una pratica che non può rifuggire chiunque voglia impegnarsi per il bene del proprio territorio. In questo senso però, è necessario fare chiarezza sugli attori da coinvolgere e sul ruolo che essi dovranno ricoprire. Fatti i dovuti complimenti al lavoro meticoloso e per certi versi eroico delle forze di polizia e della magistratura, non possiamo limitarci agli applausi e ai ringraziamenti ma dobbiamo avere il coraggio di assumerci le nostre responsabilità.

Dobbiamo avere il coraggio di dire, senza mezzi termini, che fino a oggi niente è stato fatto per scoraggiare i giovani, principali vittime di questo sistema, nel farsi tentare dalle sirene del guadagno facile e del malaffare, li abbiamo lasciati disorientati e in balia del futuro. Non abbiamo costituito realtà aggregative, non abbiamo favorito l’inserimento dei giovani nella vita “pubblica”. Non abbiamo creato strumenti e consulte per farli lavorare a stretto contatto con l’ente. Non abbiamo pensato a centri d’ascolto utili a curare ma anche a prevenire le patologie ed i “demoni” delle giovani generazioni. Non siamo stati abili ad attrarre investimenti e creare nuovi posti di lavoro. Abbiamo lasciato in balia del destino anche i commercianti, cuore pulsante dell’economia del nostro territorio, rimasti schiacciati tra la crisi economica, il degrado ambientale e la pressione del malaffare.

Potremmo continuare a fare diversi esempi – hanno sottolineato Irrera, Papalia e Carbone – ma non è nostra intenzione inveire. Crediamo che il percorso di costruzione della legalità e del riscatto della nostra terra debba essere costellato di azioni e non di buone intenzioni esposte a voce e manifestazioni utili esclusivamente a guadagnare la prima pagina del giornale. Se si vuole intavolare una seria discussione, senza cavalcare l’eco mediatico, Alleanza gioiese è ulteriormente a disposizione, a noi non interessano le prime pagine dei giornali, il problema è serio e annoso, spesso sottovalutato riportato in auge esclusivamente dopo operazioni di polizia. Si alla concretezza, no all’esibizionismo».

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