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«Stanti l’inadempienza della ditta Torchia Cataldo e i reiterati tentativi di contatto a seguito dell’inosservanza degli impegni sottoscritti in un accordo lo scorso febbraio, l’Amministrazione ha avviato la procedura di rescissione del contratto in danno a carico della stessa ditta deputata alla realizzazione del ponte sul Calopinace. Dunque ancora non vi è un atto rescissorio vero e proprio. Ci sono dei termini di legge da rispettare. La ditta ha dieci giorni, che stanno per scadere, per produrre gli ordinativi di travi e appoggi più volte chiesti in questi mesi dagli uffici.
Qualora li producesse, proporrò alla giunta di tenere conto della possibilità di completare i lavori con questa ditta. I comportamenti umani e contrattuali rimangono da stigmatizzare ma ciò ci consentirebbe di anticipare il completamento del ponte, senza incorrere in un nuovo iter dai tempi ad oggi non prevedibili. Ciò che posso assicurare è che procederemo con la dovuta cautela e che resta piena la volontà dell’amministrazione di realizzare il ponte sul Calopinace nel minor tempo possibile».
Questa lo stato dell’arte delineato dall’assessore ai Lavori Pubblici del comune di Reggio Calabria, Franco Costantino, in occasione dell’odierna riunione della commissione di Controllo e Garanzia di palazzo San Giorgio, convocata dal presidente Massimo Ripepi, in occasione delle quale l’assessore è stato sentito unitamente al dirigente del settore Grandi Opere Programmazione Lavori Pubblici, Bruno Doldo.
L’accordo disatteso
Incalzato dal presidente Ripepi, l’assessore Costantino ha spiegato puntualmente le azioni poste in essere in questi mesi dall’assessorato e dagli uffici, attribuendo la responsabilità di questi ritardi, che adesso rischiano di prolungare ulteriormente i tempi di completamento e di consegna dell’opera alla città, ai comportamenti scorretti, dal punto di vista contrattuale e personale, della ditta esecutrice.
«Dallo scorso gennaio sono assessore e tra i primi atti da me compiuti nel mese di febbraio ho sottoscritto con la ditta Torchia un accordo per riattivare il cantiere. L’accordo conteneva impegni precisi e cadenzati, iniziando dall’ordine delle travi e degli appoggi, le cui misure erano state oggetto della variante lo scorso anno. La disponibilità registrata da parte della ditta, che si era nuovamente impegnata con un nuovo atto formale, ci aveva fatto ben sperare.
Invece successivamente abbiamo dovuto prendere atto di un’impresa che veniva ancora una volta meno alle sue precise responsabilità contrattuali, sottraendosi anche al confronto. Ma non vado oltre su questo profilo, non essendo la ditta presente. Procedo con quanto fatto dall’Amministrazione. All’accordo dei mesi scorsi è seguito un nuovo ordine di servizio per sollecitare l’adempimento che però non è stato registrato da qui la decisione di avviare la rescissione. Tutti gli atti, anche i precedenti, di cui sto riferendo sono nella disponibilità del Rup che deve risponderne in tutte le sedi». Così ancora l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Franco Costantino.
La ricostruzione: 11 ordini di servizio in tre anni
Unanime l’apprezzamento per la serietà e l’operato dell’assessore Costantino, come evidenziato dai consiglieri intervenuti Giuseppe Sera, Antonino Castorina, Giuseppe Giordano, Francesco Barreca Armando Neri e Guido Rulli. Restano tuttavia le incognite sul prosieguo, affinché tale vicenda non arrechi ulteriori danni alla cittadinanza. Il ponte sul Calopinace avrebbe dovuto essere realizzato già oltre 3 anni fa e già dovrebbe collegare il lungomare di Reggio con il Parco Lineare Sud. Ritardi, dunque, che pesano. Sulle zone d’ombra, relative al periodo precedente all’insediamento di Franco Costantino in assessorato, ha esplicitamente chiesto chiarimenti il presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Massimo Ripepi.
«Al netto dell’impegno profuso dall’assessore Costantino in questi mesi e che riconosciamo unanimemente, resta il dato di annunci e bugie che abbiamo sentito in questi quattro anni dall’amministrazione comunale, con riferimento a questa opera e non solo. Dunque al di là degli ultimi mesi, resta doveroso da spiegare cosa sia avvenuto nei tre anni e mezzo precedenti», ribadisce il presidente della Commissione Massimo Ripepi.
«Premetto di non aver mai pronunciato bugie ma di avere solo dichiarato nei mesi scorsi che se la ditta avesse onorato gli impegni assunti, e in quel momento non avevo ragione di credere che essendosi seduta la tavolo con l’amministrazione per recuperare e completare i lavori poi non lo avrebbe fatto, avremmo passeggiato sul ponte già nell’estate appena conclusa. Prendo atto – dichiara l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Franco Costantino – di quanto affermato dal presidente Ripepi che annovera anche da me tra “i bugiardi” e dichiaro che questa per me è un’offesa. Vado comunque a indicare cosa avvenuto negli anni precedenti scanditi da ben 11 ordini di servizio emessi dagli uffici, iniziando dal primo a ridosso del verbale di consegna dei lavori firmato nel marzo 2021. Una serie dunque di inadempienze hanno preceduto poi la richiesta di variante per via delle misure di travi e appoggi da adeguare al lavoro da eseguire.
Forse essere maggiormente rigorosi e non accordare tale variante avrebbe aiutato. Era preciso obbligo della ditta accorgersi prima di questa criticità. Ditta che per altro era arrivata seconda in graduatoria e che per aggiudicarsi l’appalto ha anche praticato un ribasso anomalo. Comprendo tuttavia le ragioni di un’Amministrazione che punta a superare le criticità e a prevenire i contenziosi al solo fine di conseguire la realizzazione dell’opera pubblica in tempi ragionevoli. Obiettivo che però, in questa occasione, con questa ditta non è stato possibile recuperare».
Scenari futuri
«Se la procedura rescissoria dovesse essere completata – spiega l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Franco Costantino – si andrà a contenzioso e l’iter dovrà ricominciare, tenendo conto di un’opera già iniziata che dovrà essere sottoposta a un giudizio di collaudabilità e di cui la ditta che subentrerà dovrà assumersi la responsabilità.
Occorrerà innanzitutto aggiornare il progetto dal punto di vista tecnico ed economico, con l’adeguamento dei prezzi, e aggiornare all’occorrenza anche le figure professionali e la fonte di finanziamento. Quindi procedere con un nuovo bando. I tempi ad oggi non sono prevedibili ma il nostro impegno è nella direzione di completare l’opera nel minor tempo possibile. Auspichiamo in una ditta che sia responsabile nei fatti. Solo un esempio recente. Abbiamo potuto restituire l’area del Tempietto alla città perché la ditta ha fatto la differenza. L’amministrazione è la stessa e lo stesso l’impegno». Ha sottolineato ancora l’assessore Costantino.
I fondi a rischio
Sulla questione dei fondi, sollecitata anche da Filomena Malara, presidente del comitato di quartiere Ferrovieri Pescatori, il dirigente Bruno Doldo ha spiegato che «nella riprogrammazione dell’opera, l’importo di 450mila euro era stato considerato a valere sui Patti per il Sud, da spendere entro il 31 dicembre prossimo. Eravamo sicuri che la ditta questa volta avrebbe completato l’opera e per questo abbiamo proceduto così. Stiamo già lavorando ad altre ipotesi di finanziamento qualora questa non fosse più spendibile per via dei tempi».
La questione della trasparenza
In conclusione la stessa presidente del comitato Filomena Malara ha posto delle altre questioni.
«Prendiamo atto che occorrerà attendere con nuovo bando senza alcuna possibilità di accelerare i tempi con altre procedure, come da cittadini avremmo auspicato. Prendiamo, altresì, atto che potrebbe essere necessaria una nuova fonte di finanziamento con un aumento dell’importo ad oggi non quantificabile. Restano certamente da rilevare ritardi non solo in capo alla ditta come resta da capire perché abbiamo letto alcune di dichiarazioni politiche che riferivano di lavori consegnati già nel luglio 2020. Oggi sentiamo di lavori consegnati nel marzo 2021. Se gli atti vanno nella direzione della consegna nel marzo 2021, come ci viene oggi confermato dall’assessore Costantino carte alla mano, allora dobbiamo tristemente concludere che non vi è alcuna rispondenza tra le dichiarazioni politiche e gli atti amministrativi e tecnici. Ciò credo imponga una seria riflessione sulla garanzia di trasparenza dell’operato dell’amministrazione», così ha concluso Filomena Malara, presidente del comitato di quartiere Ferrovieri Pescatori di Reggio, che ringraziato dell’invito e della possibilità di partecipazione ai lavori della commissione.