Reggio, Ripepi: «Ridicolo tentativo di delegittimazione della Commissione Controllo e Garanzia»
L'assessore Briante ed il sindaco Falcomatà criticati dalle opposizioni
Tensione politica a Reggio Calabria, dove i gruppi di opposizione consiglieri di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Cambiamo con Toti, Minicuci Sindaco e Alternativa Popolare hanno denunciato, in una nota un tentativo di delegittimazione della Commissione Controllo e Garanzia da parte dell’Assessore alla Pubblica Istruzione, Anna Briante, accusata di replicare il comportamento del Sindaco Giuseppe Falcomatà.
«Stupisce che anche la compita Anna Briante, Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Reggio Calabria, una volta entrata nella squadra del Sindaco Falcomatà, abbia contratto la sua stessa malattia: quella di «girare le frittate fino al punto di mettere in atto un banale, nella sostanza quanto pericoloso nei contenuti, tentativo di delegittimare la Commissione Controllo e Garanzia e il suo Presidente Massimo Ripepi».
Il caso in questione, che ha fatto emergere i sintomi del «malanno» di cui si è contagiata anche l’Assessore Briante, è quello della ridefinizione delle sedi scolastiche dopo la chiusura per inagibilità di nove plessi, ed in particolare nelle sue dichiarazioni dopo la seduta di Commissione, dove si è dibattuto il tema in presenza di genitori, rappresentanti del mondo scolastico e sindacalisti.
Infatti, «in perfetto stile Falcomatà, tralasciando la realtà cittadina e i bisogni della gente», l’Assessore ha proclamato «lo stato di tranquillità» enunciando le «buone» ragioni per cui il disastro strutturale in cui versano le scuole cittadine, dopo mesi di colpevole inoperosità, sarebbe diventato un’occasione per la comunità studentesca, il corpo docente e l’intera città.
Incredibile ma vero: per la Briante, una situazione che si sarebbe dovuta e potuta molte volte correggere in questi dieci anni e soprattutto in tempo utile, per non arrivare all’apertura delle scuole con i disagi e gli affanni derivanti da un repentino cambio di sede, sarebbe un vantaggio e non (come in realtà è) un disagio. Basti pensare a tutte le famiglie che dovranno cambiare le proprie abitudini tra alunni, docenti e personale parascolastico. Concetti ribaditi da più voci in Commissione, tra cui la UIL, ma pure da Dirigenti Scolastici sulla stampa, soltanto per citarne alcuni.
Insomma, l’Assessore alla Pubblica Istruzione non accetta il contraddittorio e vede la realtà solo attraverso il suo punto di vista, come in uno specchio magico che, invece di riflettere il vero, riproduce una visione, associando la vita di una città all’immaginario di un ufficio stampa capace di raccontare meraviglie ed intessere lodi, nonostante tutto lo sfascio che si registra intorno.
È lo stesso «effetto sbornia» di cui è ormai vittima da anni il buon Giuseppe Falcomatà che, circondato da stuoli di giornalisti, uffici stampa e “reggi braghe”, non riesce più ad avere alcuna percezione della realtà.
Ed ecco che anche la Briante, così come il suo mentore politico, non accetta più il confronto che naturalmente dovrebbe svolgersi all’interno delle Commissioni e si indispettisce, rinnegando i fatti quando vengono messe in dubbio le strategie di un Ente che, fino ad oggi, non è stato capace di fornire risposte ai cittadini.
Ma fatto ancor più grave è che sia Falcomatà (puntualmente assente in Commissione) così come il suo Assessore alla Pubblica Istruzione non accettano che le assemblee possano svolgere il mandato assegnato loro dai cittadini, assolvendo alle funzioni di controllo e garanzia a tutela della cosa pubblica e della trasparenza amministrativa, in quanto rispondono esclusivamente al mandato degli elettori.
Dispiace molto per l’orgoglio ferito di Briante e Falcomatà ed anche per il loro stato confusionale, ma il compito dei Consiglieri, e di quelli di opposizione in particolare, non è quello di compiacere il potere, ma di stimolarlo a rispondere ai bisogni dei territori e della gente».
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