La giunta a metà del sindaco Giuseppe Falcomatà risveglia la politica cittadina, compresi i consiglieri del gruppo consiliare di Forza Italia al Comune di Reggio Calabria, Federico Milia, Antonino Maiolino e Roberto Vizzari, che hanno presentato la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco e della sua amministrazione, insieme al coordinatore regionale, Francesco Cannizzaro.

Proprio quest’ultimo ha introdotto l’incontro con la stampa parlando di «necessità» dettata dal «film dell’horror» andato in scena ieri a Palazzo San Giorgio. Il coordinatore regionale esprime preliminarmente il proprio cordoglio e quello di San Luca per la tragedia consumatasi ieri sulla Statale 106. «Una città appesa ad una ultima speranza, per una legislatura che finirà, contrariamente a quel che si pensa, nel 2025. Noi in maniera convinta abbiamo ritenuto come Forza Italia di dire subito a chiare lettere una cosa: Forza Italia non sarà mai per nessun motivo, ad essere stampella di nessuno.

Mi fanno sorridere gli amici del centrosinistra che pensano che potremmo lanciare una ciambella di salvataggio all’amministrazione. E riteniamo che non lo vogliano essere neanche i nostri alleati».
Poi Cannizzaro esprime un concetto politico: «Attenzione non è solo il Partito democratico che abbandona Falcomatà, ma l’intera maggioranza. Oggi si distrugge quella impalcatura di centrosinistra che da dieci anni lo sostiene. Un film comico, anche se noi siamo per il dibattito e il confronto. Noi bocciamo le scelte di Falcomatà ma anche l’approccio di una intera coalizione che non è riuscita a fare sintesi in un momento delicato come questo. Oggi Reggio è negli ultimi posti di ogni classifica. È gravissimo e irrispettoso presentare una semi giunta, soprattutto se penso quando Falcomatà parlava di pazienza e resilienza».

Cannizzaro bacchetta Falcomatà e l’amministrazione perché non hanno mai detto “grazie” rispetto ai risultati ottenuti per Reggio. All’ordine del giorno, aeroporto, porto, lido comunale o anche il ripristino delle circoscrizioni, o il Palazzo di giustizia la cui situazione di stallo è stata sbloccata con l’incontro con il ministro Nordio. Senza dimenticare la Scuola nazionale dell’amministrazione che non ha ricevuto neanche un apprezzamento dal centrosinistra.

Poi il coordinatore attacca sulla natura e la qualità del nuovo esecutivo comunale: «Mi sembra si sia trasferito l’ordine degli architetti al Comune di Reggio. Sono un politico, un addetto ai lavori, ma di alcuni di quelli nominati non ne conoscevo l’esistenza. Non mi pare ci sia traccia di queste persone nella storia della città. Non sapevo neanche che esistessero l’assessorato alla “città europea resiliente”, alla “città ordinata”, alla “città sostenibile e accessibile”, o “all’adattamento climatico”. Siamo in una città metropolitana, dove manca l’acqua e i servizi essenziali, bisogna pensare a questo».

Cannizzaro evidenzia anche «la poca partecipazione della città» alla presentazione della giunta: «Siamo seriamente preoccupati. Quelli del centrosinistra ora si incontreranno, faranno le interpartitiche da prima repubblica, ma come si metteranno d’accordo? A parte che non sapevo dell’esistenza dei socialisti in questa amministrazione, dovranno comunque conciliare tre posizioni».

«Oggi – ha continuato il deputato reggino – governiamo la Calabria e il Paese, e stiamo attivando concretamente delle cose importanti, senza precedenti nella storia che vogliono dimostrare la nostra capacità di attrarre cose importanti per contrastare un’amministrazione in carica ormai da dieci anni. Ormai è chiaro che il centrodestra governerà la città, senza errori come è stato in passato. Abbiamo preparato una mozione di sfiducia che depositeremo all’ufficio di presidenza domani. Il documento sarà disponibile a chiunque la vorrà sottoscrivere, dagli alleati al centrosinistra. Non c’è una gara a chi la presenta per primo».

Cannizzaro prevede quindi una «implosione politica» e invita i consiglieri di maggioranza ad avere «il coraggio delle proprie azioni», anche se ammette che al posto di Falcomatà, difronte alle parole usate dal Partito democratico, si sarebbe dimesso. Da parte sua, il capogruppo Federico Milia ha parlato di una «città in ostaggio di quattro pseudo dirigenti che dopo aver litigato per posizioni di potere hanno presentato una giunta imbarazzante, non per le persone che vi fanno parte, anche se dubito che possano incidere. Ai consiglieri di maggioranza chiediamo uno scatto d’orgoglio per come sono stati trattati a pesci in faccia. Settori strategici lasciati senza una guida, assessori bocciati senza un motivo reale». Milia contesta la narrazione di Palazzo San Giorgio sulle condizioni della città e parla di «disastro» citando il natale come «l’emblema dell’incapacità amministrativa della maggioranza e del sindaco». Così riassumendo i motivi che sono stati messi nero su bianco a supporto della mozione di sfiducia che si amplia anche sulla situazione di stallo di moltissime opere, la perdita di fondi regionali, e così via.

Antonino Maiolino si è concentrato sulle dichiarazioni di Giuseppe Falcomatà e sul fatto che implicitamente ha ammesso il fallimento dell’azione amministrativa: «la nomina della giunta però sembra addossare la responsabilità solo agli assessori cacciati, ma è soprattutto del sindaco. Si pensi anche che da settantacinque giorni siamo senza presidenza alla Commissione Bilancio. Non crediamo nei supereroi e quindi che i nuovi assessori cambieranno il volto della città. Se i partiti parlano di atto antidemocratico come fanno a non firmare la nostra mozione di sfiducia?».

Roberto Vizzari ritiene che «alla luce di quanto successo «oggi manca la serenità di amministrare la città, e dopo i comunicati dei partiti è necessario staccare la spina e tornare al voto. La politica fatta in questi anni dal centrosinistra è da bocciare». Vizzari, con un passato da sindaco, punta l’indice sull’organizzazione del Natale e chiede di ricercare le responsabilità per il danno erariale che si è venuto a creare, senza tralasciare il fatto che le risorse impegnate sono state sottratte ad altre città della provincia reggina.