Inevitabilmente le parole del commissario straordinario dell’autorità portuale di sistema dello Stretto Antonio Ranieri circa la volontà di spostare gli approdi di Villa San Giovanni a sud hanno riacceso il dibattito. In un corposo documento presentato all’amministrazione comunale i democrati villesi hanno esposto le priorità infrastrutturali per Villa.  

Il documento rappresenta la sintesi «del lavoro storico del Centrosinistra dello Stretto. L’atto trasmesso dall’Amministrazione comunale all’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto a seguito delle interlocuzioni attivate con stakeholders e partiti. Queste sono state le fasi di rilancio del progetto di “Porto a Sud”. 18 pagine di analisi, elaborati, grafici, sono l’antidoto al mito del Ponte di Salvini. Insieme all’Amministrazione comunale e alla nuova AdSPdS si può fare».

Fermare il Ponte

Si respira ottimismo e una mal celata volontà di contrastare l’avvio dei cantieri. Per il Pd infacci «si possono delineare priorità, necessità, urgenze. Di fronte a tutto questo il “Ponte” svela la sua inutilità per il Territorio e la rispondenza ad interessi politici e partitici lontani dallo Stretto. Villa San Giovanni è una città di mare. E, per tanto, la sua storia – come il suo destino – sono strettamente legati al suo porto, ai trasporti e alla mobilità».

La storia infinita

Una città che da oltre 50 anni discute e si confronta tanto con il progetto ponte che con la volontà, da sempre unanime, di spostare gli approdi a sud per liberare il centro dal traffico. E, quindi, dall’inquinamento. E i dem lo hanno voluto cristallizzare confermando che «nel destino di Villa continua ad esserci la ferrovia che la collega al resto del Paese. Il sistema di composizione e ricomposizione dei treni, le invasature portuali che garantiscono il servizio navi da e per la Sicilia. Tutto questo è reale, concreto, ancora produttivo! Storicamente, quindi, Villa San Giovanni si è sempre più qualificata come la Città dell’intermodalità per eccellenza; il posto cioè, dove si cambiava – e si cambia – modalità di trasporto (auto, bus, treno, nave).

Possiamo ancora affermare che lo scambio intermodale è il valore aggiunto della Città. A questo si somma – senza alcuna contraddizione – lo sviluppo turistico. Una possibilità garantita dalla fruizione delle sue spiagge e del suo mare, anche grazie alla rinaturalizzazione di quegli approdi che andranno sottratti all’impresa e all’industria per tornare nella disponibilità piena, ricreativa, estetica, dei cittadini e dei turisti. Tutto ciò, però, sarà possibile solo se si continuerà a lavorare in unità nell’interesse di Villa».

Il documento di sintesi

Insomma, così come nel 1992, nel 2008, nel 2010 – con il primo documento di sintesi di Piano Strategico – a distanza di dieci anni la Città «occorre dirlo con forza, non si è fatta trovare impreparata. E, al di là degli schieramenti di parte, in una temperie caratterizzata dal progressivo sfaldarsi del consenso politico del Centrodestra cittadino, il 22 dicembre 2020, si è riusciti ad inoltrare alla Struttura Tecnica di Missione per l’indirizzo Strategico del MIT (così come richiesto a tutti gli Amministratori in occasione dell’incontro in videoconferenza del 14 dicembre 2020) la documentazione di riferimento per gli indirizzi strategici della Città».

Volontà unanime

Quello che è certo è che ciò che accade oggi ha senz’altro radici nel passato. E «le migliori esperienze delle diverse consiliature intercorse – soprattutto quelle che hanno teso all’unità concreta nell’esclusivo intersse di Villa – vanno comprese e riconosciute. In particolare, alcune delle idee progettuali, come quelle relative al c.d “Porto a Sud” (Bolano di Villa S. Giovanni). Idea storica del Centrosinistra dello Stretto, votato all’unanimità dall’intero consiglio comunale e dal consiglio Metropolitano (consiliatura 2017 – 2022) rappresentano bene quella concretezza operativa espressione di una politica fattiva che ha al centro Villa.

Siamo fiduciosi nel lavoro che rimane da fare nei prossimi mesi. Siamo fiduciosi nell’articolazione proficua del confronto con le istituzioni locali e sovracomunali, per raggiungere – lo ribadiamo – l’obiettivo di un polo logistico moderno che sviluppi le potenzialità dell’esistente, programmi e realizzi ciò che è necessario per il futuro».

Ipotesi progettuale

Per quanto riguarda l’ipotesi progettuale del documento di programmazione strategica di sistema (DPSS) offerto al pubblico dibattito dall’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto il Pd rileva che è destinato a individuare:

a) gli obiettivi di sviluppo dei porti dell’Autorità di Sistema;

b) gli ambiti portuali, intesi come delimitazione geografica dei singoli porti amministrati

dall’AdSP e che comprendono, oltre alla circoscrizione territoriale propriamente detta riferibile all’Autorità di Sistema, le ulteriori aree pubbliche e private assoggettate alla giurisdizione della stessa;

c) la ripartizione degli ambiti portuali in:

c.1) aree portuali;

c.2) aree retro-portuali;

c.3) aree di interazione tra porto e città;

d) i collegamenti infrastrutturali di ultimo miglio con i singoli porti, esterni all’ambito portuale di tipo viario e ferroviario, nonché gli attraversamenti dei centri urbani rilevanti ai fini dell’operatività dei singoli porti di Sistema.

Il predetto documento, fa riferimento solo genericamente, in maniera confusa e non di prospettiva, alla indicazione di nuove darsene nella zona a Sud del Porto storico. Lontano dal centro abitato, trascurando di riportare compiutamente la posizione della Città di villa San Giovanni che indica – come priorità di sviluppo –  in via di indirizzo, in attesa di studi e progettazioni specialistiche, nuove strutture a Sud del porto storico, Bolano di Villa San Giovanni. 

Priorità

Questa e solo questa è la necessità infrastrutturale di Villa San Giovanni: la liberazione del suo Centro abitato da traffico, inquinamento, congestione, invivibilità, insalubrità. Ciò comporterebbe, ovviamente, la rinaturalizzazione degli approdi oggi in concessione. L’obiettivo di crescita e di sviluppo non può più realizzarsi in contrasto con gli interessi della Comunità villese, da decenni sacrificati. 

Crescita e sviluppo saranno davvero tali se si riuscirà a “liberare” Villa San Giovanni dall’incubo di un suo totale asservimento alle esigenze del trasporto.  Ciò è fattibile in un solo modo. Concentrando tutte le energie e le risorse verso l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini. Operando per garantire l’abbattimento delle polveri sottili, dell’inquinamento atmosferico, allontanando il traffico pesante dall’abitato Villa, realizzando Opere e Infrastrutture sostenibili.

Antidoto al Ponte

Di certo non va in questa direzione anche solo la previsione – contenuta nell’ipotesi progettuale dell’ AdSPS – dell’impatto del c.d. Ponte di Messina sull’area portuale villese. Come è noto, infatti, il recente “Decreto Ponte”, voluto dalla lega Nord e dal Ministro Salvini, che ha rivitalizzato la Società Stretto di Messina S.p.a. in liquidazione, in sede di conversione in Legge, ha recepito un emendamento della Maggioranza Parlamentare. Sostanzialmente, vincola e finalizza tutti gli interventi progettuali sul Porto villese alla priorità infrastrutturale del fantomatico Ponte».

Tale vincolo appare davvero un insulto a tutti i villesi! 

E rischia di banalizzare l’impegno progettuale dell’AdSPS, piegando ogni sforzo, ogni necessaria interlocuzione con i territori coinvolti, all’ideologia del Ponte, all’ultimo feticcio della Destra incarnata dal Ministro Salvini. 

Con questo atto, in sintesi, la Lega Nord pone il suo sigillo sul nostro territorio, ci espropria dei diritti in casa nostra, vincola il nostro futuro, restringe l’autonomia dell’AdSPS.

Villa San Giovanni, infatti, deve riappropriarsi del suo territorio, superare ogni servitù storica, affermare il diritto della Cittadinanza a determinare – attraverso i propri Organi di rappresentanza – il proprio futuro, lo sviluppo e la destinazione d’uso delle opere infrastrutturali che insistono a Villa.