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Dovevamo vincere, abbiamo perso. Non meritando magari, che il Siracusa rigorino a parte non mi è sembrata gran cosa, ma abbiamo perso. Così come avevamo perso le ultime 3 partite con la squadra siciliana che da oggi se la gioca, come bestia nera, con il Chievo dei tempi andati (per noi e per loro) con cui perdevamo sempre.
Abbiamo perso una partita strana, segnata dall’ennesimo strafalcione difensivo: cambiano gli interpreti ma se continuiamo a prendere gol facendoci trovare sempre in ritardo anche con la difesa schierata, qualche problema di fondo ci deve essere. E poi siamo troppo leziosi quando abbiamo la palla. Sia in fase difensiva che in fase offensiva. I giochetti uno contro uno quando dietro c’è il campo aperto dovremmo lasciarli alla play station, che almeno lì puoi sempre staccare la spina.
Alla sesta di campionato, e con 6 punti di svantaggio dalla capolista, a Reggio già si intona il de profundis sulla squadra amaranto. Mi sembra eccessivo, è troppo presto e anche le altre due pretendenti hanno già perso punti. Non mi sembra un campionato come quello dello scorso anno. E continuo a pensare che abbiamo una squadra forte per la categoria. Però se non ci diamo una svegliata diventa difficile mantenere l’ottimismo. Anche per un vecchio tifoso ottimista.
Mercoledì torniamo in campo per la mezza partita con l’Acireale. Partiamo con l’uomo in meno e sotto di un gol e visti i risultati e il turno infrasettimanale si giocherà probabilmente tra pochi intimi. Inutile girarci attorno, vincere è l’unica alternativa su un piatto che sta diventando amaro. L’impresa non sembra impossibile.
Molto dipenderà dalle scelte di Pergolizzi che, dopo mesi di allenamenti e una parte di campionato già alle spalle, sembra quello con le idee più confuse. Barillà schierato vicino alle punte mi sembra uno spreco, il capitano si danna e ci mette la qualità, ma mi sembra evidente che si stia adattando ad una posizione che, soprattutto con l’età, non sembra fatta a misura per lui. In un centrocampo moviolesco come il nostro (Ba a parte), la continua esclusione di Laribi mi sembra un controsenso. Così come trovo inspiegabile la sostituzione di Barranco quando ancora mancava più di mezzo tempo. Avevamo preparato (bene) la partita in un modo, ma il pallone poi per fortuna rotola infischiandosene di schemi e trappole tattiche e quando è stato il momento per noi di cambiare ritmo, ci siamo sciolti. Incapaci di ridisegnarci e di andare a riprendere una partita che per lunghi tratti è sembrata alla nostra portata.
Il campionato non è finito, sarebbe da sciocchi pensarlo dopo appena sei partite. Ora però diamoci una mossa. (Barney p)

