Nove anni dopo l’ultima volta, Messina e Reggina si sono ritrovate faccia a faccia nel derby dello Stretto, sfida che da sempre va oltre i confini sportivi e racchiude storia, rivalità e identità.

Al Franco Scoglio è andata in scena una partita intensa dal punto di vista emotivo, ma che sul piano tecnico ha visto prevalere i padroni di casa, capaci di capitalizzare al meglio le proprie occasioni, aggiudicandosi il confronto per 1-0 grazie al gol nel primo tempo di Roseti.

La formazione di Trocini, reduce da due vittorie consecutive tra campionato e Coppa Italia, era arrivata al derby con l’intento di proseguire la striscia positiva e dare continuità alla crescita mostrata nelle ultime uscite. Tuttavia, al cospetto di un Messina compatto e organizzato, gli amaranto sono apparsi privi di idee e poco incisivi, soprattutto nella costruzione del gioco. A complicare il pomeriggio anche l’assenza dei tifosi ospiti, esclusi per motivi di ordine pubblico: un derby vissuto dunque a metà, con il settore ospiti vuoto e l’atmosfera appesantita da una rivalità sentita ma orfana della sua metà amaranto.

I tifosi del Messina, prima del fischio di inizio, hanno voluto sottolineare la loro contrarietà per il divieto di trasferta per i supporters amaranto. «Trasferte Libere! Noi odiamo il calcio moderno» è stato  il grido dei fedelissimi della Curva Sud giallorossa.

La cronaca della partita

La Reggina parte con il piglio giusto e al minuto 8 conquista il primo angolo della gara con Di Grazia, ma la difesa messinese si salva. Al primo vero affondo, però, a colpire è il Messina: al 17’ Roseti svetta di testa firmando l’1-0 che di fatto indirizza l’incontro

La reazione della Reggina arriva con qualche azione manovrata ma sterile: Correnti al 22’ prova una girata che termina alta, mentre nei minuti finali del primo tempo ci provano Mungo e Di Grazia, senza impensierire seriamente il portiere avversario.

La squadra di Trocini tiene il possesso palla, ma non trova mai il guizzo giusto per superare una difesa ordinata e attenta. Il centrocampo amaranto fatica a costruire e il Messina, una volta in vantaggio, si chiude con ordine, pronto a sfruttare le ripartenze.

La prima frazione si chiude con i giallorossi avanti 1-0, forti dell’unico tiro in porta trasformato. La Reggina, invece, spreca il controllo del gioco con troppi errori tecnici e una manovra macchinosa.

La ripresa è iniziata senza cambi per Trocini, che ha visto i suoi attaccare a testa bassa. Di Grazia ha provato a trascinare la squadra, conquistando un angolo (49′) e servendo una buona palla per Fomete (53′), ma Mungo ha concluso alto.

Al 55′ è arrivato il primo cambio per la Reggina, con l’ingresso di Edera al posto di Grillo. Al 60′, dopo un’azione insistita di Correnti, Porcino ha provato a piazzare il pallone a lato, ma la mira è risultata imprecisa. Seguono la doppia sostituzione che ha visto l’ingresso di Palumbo e Nino Barillà per Fomete e Correnti. Nonostante gli sforzi, la sostanza non è cambiata.

Al 73′ la Reggina ha perso anche l’ultimo fantasista: Di Grazia, colpito dai crampi, ha lasciato il posto a Pellicanò. 

Quando la gara sembrava ormai indirizzata, è arrivato l’episodio che ha dell’incredibile: al 78′, la Reggina ha centrato una doppia clamorosa traversa. Prima Ferraro e subito dopo Pellicanò si sono visti negare da due passi il facile gol dell’1-1, un evento che ha riassunto la sfortuna e la giornata storta degli amaranto. Il Messina, compatto e ordinato, ha così potuto gestire il vantaggio fino al fischio finale. 

Le formazioni ufficiali:

MESSINA (3-5-2): Sorrentino; De Carlo, Trasciani, Clemente; Maisano, Garufi, Tesija, Aprile, Orlando; Roseti, Toure. All. Romano

A disposizione: Paduano, Zucco, Azzara, Elia, Saverino, Fravola, Ivan, Bombaci, Veron

REGGINA (4-3-3): Lagonigro; Gatto, Blondett, D. Girasole, Fomete; Correnti, Mungo, Porcino; Grillo, Ferraro, Di Grazia. All. Trocini

A disposizione: Boschi, Adejo, Barillà, Zenuni, Edera, Lanzillotta, Laaribi, Palumbo, Pellicanò

Arbitro: Juri Gallorini (Arezzo). Assistenti: Fabio Cattaneo (Monza), Alessandro Pascoli (Macerata)