Il tifo organizzato amaranto rompe il silenzio con un comunicato dai toni fermi e inequivocabili, convocando per giovedì 3 luglio alle ore 19 in piazza Orange tutti i sostenitori per un incontro pubblico e aperto. L’obiettivo è chiaro: archiviare definitivamente il tempo delle attese.

La Curva Sud non lascia spazio a interpretazioni: la Reggina deve puntare alla vittoria del campionato, senza mezze misure né obiettivi diluiti, ma con un progetto costruito per imporsi e dare finalmente peso alla propria storia. «La nostra maglia prima di tutto», si legge nel comunicato, che esprime il rifiuto verso incertezze e compromessi, perché chi ha sostenuto questi colori con coerenza e sacrificio non è più disposto a tollerare scelte timide o al ribasso.

«Pensavamo di non dover tornare ad affrontare un argomento già chiaro da due anni», scrivono gli ultras, ribadendo che la Reggina merita una squadra credibile, ambiziosa e all’altezza del proprio nome. È una richiesta legittima, maturata in anni di sostegno incondizionato anche nei momenti più bui.

Il messaggio è netto: «Pretendiamo una grande Reggina. Pretendiamo rispetto per tutti i tifosi». È un appello all’orgoglio collettivo, alla dignità di una tifoseria che ora vuole risposte tangibili, perché la fase delle parole è finita.

La stagione che si apre è uno snodo cruciale. Una tifoseria storicamente presente, vigile e compatta continua a credere, ma ora la responsabilità è nelle mani della società, che deve dimostrare nei fatti di avere visione, coraggio e l’ambizione necessaria per primeggiare. «Non mettete alla prova la nostra pazienza, perché a tutto c’è un limite»: non è uno sfogo, ma un messaggio chiaro, che richiede impegno serio e coerente.

L’incontro in piazza Orange sarà un’occasione di confronto e una presa di posizione forte, perché questa piazza non può più accettare l’anonimato di una categoria che non le appartiene. Ora la palla passa alla società: è il momento di agire.