La Reggina arriva alla sfida di domenica con la consapevolezza di aver rimesso in moto il motore. Tre vittorie consecutive, nessun gol subito e un’identità che si ricompone passo dopo passo: è questo il frame che accompagna gli amaranto verso un turno che, complici cinque scontri diretti nelle prime dieci della classifica, può cambiare l’inerzia del campionato.

A delineare il quadro è il club manager Antonio Cormaci, che nelle nostre domande descrive una squadra «con un altro animo, un’altra grinta», finalmente capace di trasformare il lavoro della settimana in prestazioni solide.

«Nelle ultime tre partite abbiamo mostrato ciò che siamo. Zero gol subiti, una squadra che lavora con impegno e che segue il mister. Oggi non esistono titolari o seconde scelte: esiste un gruppo con un unico obiettivo». Una Reggina che va dritta all’essenziale: «Conta vincere, con il bel gioco o il brutto gioco. Questo gruppo lotta fino al centesimo minuto».

Sul tema promozione, con Igea, Savoia e Nissa davanti, Cormaci non cerca giri di parole: «Il distacco è importante, lo sappiamo. Ma non dobbiamo guardare quanto manchi oggi: dobbiamo pensare a vincerle tutte. La Reggina deve tornare a essere la squadra da battere. Ci credono gli addetti ai lavori, ci credono i giocatori. Ora voglio che ci creda anche la città».

Il rendimento interno – quattro sconfitte al Granillo – è il nodo da sciogliere. Domenica, per Cormaci, serve una svolta: «È un turno fondamentale, con cinque scontri diretti. Il nostro stadio deve diventare una bolgia. Aspetto almeno 6-7000 persone. Il Granillo deve essere il nostro valore aggiunto. Gli avversari devono tremare appena entrano in campo: giocare qui non può essere semplice per nessuno».

Sul mercato la posizione è chiara: «Dicembre è un periodo complicato, ma Bonanno e il mister lavorano in sintonia. La nostra rosa è importante. Ferraro ha già portato sei punti e dobbiamo crederci. Qualcosa arriverà, ma la base è solida».

Il rapporto squadra-ambiente è tornato saldo: «I tifosi si sono ricompattati e il mister è stato determinante. Ha messo la faccia e ha mantenuto ciò che ha promesso. Chiedo ai tifosi di continuare a sostenerci: saranno decisivi da qui alla fine. Abbiamo un pubblico che ci invidiano in tutto il Sud e anche altrove».

Il capitolo assenze pesa, ma non incrina la fiducia: «Mancheranno Mungo e Salandria per squalifica. Barillà, Adejo, Porcino e altri hanno problemi fisici: parliamo di giocatori fondamentali per noi. Ma chi scenderà in campo darà il 110%, anche per chi non può esserci. Crediamo negli uomini prima ancora che nei calciatori».