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L’ultima giornata del campionato è arrivata. La Reggina scende in campo contro la Sancataldese per l’ultimo atto della stagione, sapendo di non avere più margine d’errore. L’obiettivo è uno solo: vincere e sperare che la Nuova Igea Virtus fermi il Siracusa. Una combinazione difficile, ma non impossibile, per centrare la promozione in Serie C.
Si avvicina l’ultimo respiro della stagione. Domenica pomeriggio, la Reggina affronta in trasferta la Sancataldese in una gara che vale un’intera annata. Serve una vittoria e poi orecchie e cuori puntati su Barcellona Pozzo di Gotto, dove il Siracusa sarà ospite della Nuova Igea Virtus. Un solo punto separa gli amaranto dagli aretusei, ma il destino non è nelle mani di Trocini e dei suoi.
La Sancataldese, dal canto suo, arriva al match già matematicamente salva, grazie agli otto punti di vantaggio sulla penultima che le evitano i play-out. E si sa, quando mancano gli stimoli, la tensione può calare. Ma attenzione: la Reggina conosce bene le insidie di partite contro avversari “senza obiettivi”. Lo ha vissuto già in questa stagione, affrontando squadre senza nulla da chiedere al campionato che, però, hanno lottato fino all’ultimo pallone.
Barillà è in forte dubbio per un problema al ginocchio e si attendono aggiornamenti nelle prossime ore. Recuperati invece Capomaggio e Vesprini. Trocini punta sulla forza del gruppo e sulla voglia di chiudere al meglio un percorso lungo e faticoso: «Lottiamo da mesi. Ora vogliamo chiudere con una vittoria».
Tutto pronto, dunque, per l’ultimo capitolo. La Reggina cercherà l’impresa su un campo difficile e con lo sguardo rivolto al risultato del Siracusa. La promozione in Serie C passa da San Cataldo, ma anche da Barcellona Pozzo di Gotto. Il verdetto finale è dietro l’angolo. E una città intera trattiene il fiato.

