di Lorenzo Vazzana – Sul lungomare di Reggio Calabria, dove il mare incontra la storia e il tramonto tinge il cielo di rosa, si svolge una scena senza tempo. Un nonno, con la pazienza di chi ha vissuto e la dolcezza di chi ama, insegna ai suoi nipoti l’arte della pesca: un mestiere, sì, ma prima ancora una tradizione, un rituale tramandato da generazioni.

I piccoli ascoltano attenti, occhi puntati sull’acqua, mani strette sulla lenza, mentre il sole si riflette nello Stretto di Messina come oro liquido.

È un momento semplice, eppure profondo. In quel gesto antico si intrecciano memoria, identità e futuro. Il mare, custode silenzioso di mille storie, accoglie ancora una volta l’eredità di un popolo che ha sempre vissuto in simbiosi con le sue onde. Scorci di vita vera, che raccontano più di mille parole