di Lorenzo Vazzana – C’è una poesia silenziosa in certi momenti sospesi, quando il mondo sembra rallentare. In uno scorcio tra le colonne dell’installazione Opera di Edoardo Tresoldi, due persone si abbracciano su una panchina, osservando il sole tuffarsi lentamente nello Stretto.

Il tramonto infiamma il cielo di arancio e oro, incorniciato dall’architettura trasparente che rievoca templi antichi. In questo equilibrio tra arte, paesaggio e umanità, si disegna un gesto d’intimità che resiste al tempo. Non servono parole, solo presenza. Un attimo condiviso che diventa eterno, mentre tutto attorno si fa luce, ombra, silenzio. A Reggio, dove il vento racconta storie e le colonne non sorreggono tetti ma emozioni, l’amore trova ancora il suo posto.