di Lorenzo Vazzana – Ci sono luoghi che non pretendono nulla. Non fanno rumore, non chiedono attenzione, non cercano applausi. Esistono. Da secoli. Resistono alle parole e al tempo. Come questa chiesa, appoggiata tra le spine del sud e il cielo più azzurro che puoi immaginare.

È lì. Nuda. Essenziale. Piccola come una cosa immensa.

Le pale di fico la osservano da vicino, forse la proteggono, forse la deridono con quella loro arroganza “vegetale”. Ma lei non ha bisogno di difendersi. È fatta di silenzio, di fede se vuoi, ma anche di niente. Di vuoto che tiene insieme la bellezza.

Chi ha costruito qui sapeva di non essere visto. Ha messo pietre per chi sarebbe venuto secoli dopo, senza sapere se qualcuno le avrebbe capite.
E forse è proprio questo il punto.
Costruire lo stesso.
Anche se non ti vedranno.
Anche se non capiranno.
Anche se non tornerai più.
Perché il vento, le pietre e il mare… loro sì, ricordano tutto.