di Lorenzo Vazzana – Una vela spiegata nel cuore dello Stretto. Una barca che ha conosciuto l’orrore, carica di dolore e disperazione, torna a solcare le acque non più come strumento di morte, ma come simbolo di rinascita.

Questa imbarcazione – un tempo usata per trasportare uomini privati della libertà, donne abusate, bambini destinati alla morte – è stata riconsegnata al mare dalla giustizia, purificata dal male, e trastormata in segno di riscatto.

Una vela alzata in memoria di chi ha sacrificato tutto per difendere i valori fondanti della nostra democrazia. Come il giudice Antonino Scopelliti, ucciso perché integro, perché convinto che la giustizia potesse essere giusta, e che a ogni essere umano spettasse una seconda possibilità.

Oggi quella vela attraversa il mare per ricordarci che la memoria non può essere sepolta, che la liberta va difesa ogni giorno, che il male può essere sconfitto se abbiamo il coraggio di affrontarlo.
E in quello scafo che rinasce, c’è una promessa: non dimenticheremo.
Mai.