di Lorenzo Vazzana – Non servono nomi. Bastano le mani.
Quelle che stringono, che puntano, che comprano, che sparano.
E poi, le altre. Quelle che dipingono.

Le prime chiedono silenzio. Le seconde, memoria.
Le prime cancellano. Le seconde scrivono.

In mezzo, restiamo noi.
A guardare. A scegliere.
A decidere se restare fermi o sporcarci le mani di vernice,
prima che qualcun altro ce le sporchi di vergogna.