di Lorenzo Vazzana – C’è un momento in cui il giorno e la notte si sfiorano, senza fretta. È lì che il lungomare di Reggio Calabria, definito da D’Annunzio il “chilometro più bello d’Italia”, si mostra nella sua veste più delicata. L’alba avanza timida, tingendo il cielo di rosa e arancio, mentre la luna piena, ancora sospesa, osserva tutto con grazia.

I lampioni si spengono lentamente, lasciando spazio alla luce naturale che si riflette sullo Stretto come un dipinto liquido. Le palme, le aiuole curate, i profili delle persone che passeggiano in silenzio: ogni elemento è parte di un quadro che racconta bellezza, calma e orgoglio.

In quell’alba, Reggio non corre, respira. E chi osserva, sente di appartenere a un luogo dove il tempo si concede il lusso di rallentare.