di Lorenzo Vazzana – L’uomo è solo, fermo, con la canna rivolta al mare. Davanti a lui, lo Stretto di Messina si apre in tutta la sua vastità, mentre il Pilone si erge come sentinella del tempo. È un’immagine che parla di pazienza e di radici, di gesti antichi che resistono al rumore del mondo moderno. Il paesaggio, immenso e vivido, incornicia la scena con colori profondi e linee naturali che sembrano disegnate dal vento. In quell’atto semplice, quasi rituale, si racchiude un legame eterno con il mare: non è solo pesca, è ascolto, meditazione, respiro. Lo Stretto diventa così specchio dell’anima, e l’uomo, un punto minuscolo ma essenziale nel grande equilibrio della natura. Una foto che celebra la bellezza del fare lento, del guardare lontano, dell’essere parte di qualcosa di più grande.