di Lorenzo Vazzana – Il sole si tuffa nel mare con l’ultimo respiro dorato del giorno, tingendo le rocce di Pentedattilo di fuoco e nostalgia. Qui, tra il sussurro del vento e il profumo di fichi d’india, c’è un angolo che sembra nato per gli innamorati, un rifugio dove il tempo rallenta e le parole si trasformano in sguardi.

La panchina di legno, semplice e viva, porta incisa una promessa dolce, scritta in dialetto come un sussurro d’amore che si scioglie tra le labbra. Ci si siede e il cuore si apre al respiro del paesaggio: la terra aspra e selvaggia, le mura antiche che custodiscono ricordi lontani, l’orizzonte che si fonde con il cielo in un abbraccio senza fine.

È un luogo che parla il linguaggio dell’anima, che accoglie chi si ama senza bisogno di grandi gesti, perché qui basta il silenzio a raccontare ogni cosa. Ogni tramonto diventa una poesia, ogni soffio di vento una carezza, ogni bacio un segreto custodito dalle pietre. È qui che l’amore si ferma, si riflette nel calore del sole che svanisce e si affida alla notte, certa che domani il giorno lo risveglierà, ancora più intenso, ancora più vero.