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C’è un amore che non conosce il tempo, che non teme la distanza e che neanche la morte riesce a spezzare. È l’amore dei nonni. Un amore fatto di mani che stringono con dolce fermezza, di parole sussurrate piano, di gesti semplici ma intrisi di una tenerezza che resta impressa nell’anima.
Oggi, nel giorno in cui si celebra la Festa dei Nonni, non possiamo limitarci a un pensiero fugace o a una dedica di circostanza. Dovremmo fermarci davvero. Guardarli negli occhi, se ancora li abbiamo accanto. O chiudere i nostri e rivederli, se sono ormai diventati presenza silenziosa nei ricordi. Perché i nonni non sono solo figure affettive: sono le radici della nostra storia, i custodi di valori profondi, di memorie familiari, di quella saggezza che non si trova nei libri, ma solo nella vita vissuta.
Oggi il pensiero va a mia nonna, che se n’è andata da pochi mesi, lasciando un vuoto difficile da colmare. Eppure, ogni mio gesto, ogni parola che pronuncio, ogni riflessione che faccio sembra portare la sua voce dentro. La cito continuamente, come fosse ancora qui a guidarmi, a sussurrarmi consigli, a raccontarmi come affrontare le sfide della vita. Era la mia roccia silenziosa, il mio rifugio discreto, colei che con piccoli gesti mi ha insegnato la forza della gentilezza, il valore dell’ascolto, l’importanza della dignità.
È proprio questo che spesso dimentichiamo: quanto ci abbiano dato i nonni, e quanto continuiamo a ricevere da loro anche quando non sono più fisicamente tra noi. In una società che li mette spesso da parte, che li considera un peso, ci stiamo privando di un patrimonio umano inestimabile, fatto di esperienze, di amore incondizionato, di saggezza che può ancora illuminare il nostro presente.
Celebrare i nonni significa riconoscere il loro ruolo fondamentale come educatori silenziosi, come punti fermi in un mondo che corre troppo. Significa restituire loro il posto che meritano: non in un angolo, ma al centro delle nostre vite. Perché è lì che sono sempre stati, e lì dovrebbero rimanere.
Per me, mia nonna vive ancora. Vive nel modo in cui affronto il mondo, nel tono con cui parlo agli altri, nei ricordi che custodisco e nei valori che non smetterò mai di trasmettere. Lei è il mio primo legame, il più autentico. Quello che non conosce confini e che nemmeno la morte può interrompere.
E allora, oggi più che mai, onoriamo i nonni. Non solo con una festa, ma con un impegno: quello di portare avanti ciò che ci hanno insegnato. Con gratitudine, con rispetto, e con quell’amore che — come il loro — non finirà mai.