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Fondi per disabili gravissimi, la denuncia: «Persi 190 mila euro del 2009 non si faccia lo stesso errore»

A sollevare un polverone finora rimasto sotto i tappeti è Silvana Ruggiero che da mamma prima e da istituzione poi ha deciso di alzare i toni per fare luce sui fondi Fna

Fondi per disabili gravissimi, la denuncia: «Persi 190 mila euro del 2009 non si faccia lo stesso errore»

La situazione dei disabili gravissimi a Reggio Calabria continua ad assumere contorni paradossali e mentre si tenta di fare luce sui fondi degli ultimi anni viene fuori una verità sconcertante su quanto si è perso negli anni precedenti. «I fondi per i non auto sufficienti riferiti al 2009, 190 mila euro, sono stati persi perché non sono stati spesi. Sappiamo che sono passati tanti anni ma questo deve servire da monito affinché questi errori non vengano fatti più. Non stiamo perdendo un gratta e vinci o un viaggio alle Maldive, stiamo parlando di fondi essenziali per famiglie che ne hanno estremo bisogno perché loro malgrado si trovano a dover gestire una disabilità grave che molto spesso obbliga i genitori a lasciare il posto di lavoro».

La denuncia arriva dalla mamma prima e dall’assessore poi, Silvana Ruggiero che facendo parte dell’Ambito territoriale 14 ha cercato di fare luce anche sui fondi che la Regione ha messo a loro disposizione. «Prima che la Regione Calabria fosse l’ente preposto ad erogare questi fondi – conferma la Ruggiero – aveva dato agli Ambiti, in questo caso l’ambito di mia appartenenza è quello con capofila Villa San Giovanni, dei fondi da erogare ai disabili gravissimi ma del bando già scaduto l’anno scorso non si è visto nulla. Io non dico le cose per sentito dire ma perché le ho vissute e le vivo sulla mia pelle ma sono una mamma che ha sposato il suo dolore per convogliarlo in dei progetti di speranza e riuscire a dare voce a chi voce non ha».

E proprio per questo risuona l’allarme sui fondi che l’Asp tarda ancora ad erogare a circa 170 famiglie della provincia. «Quanto sta accadendo è veramente vergognoso. Il direttore distrettuale dottor Carbone, che si è insediato solo un anno fa, ha trovato una situazione assurda. A quanto pare il gap che ha creato poi i ritardi che conosciamo, è dovuto al fatto che dei dipendenti pubblici hanno perso la documentazione relativa alla procedura di valutazione necessaria per stilare le graduatorie. Quindi, dei dipendenti pubblici pagati per fare questo lavoro perdono il filo di Arianna per arrivare a sopperire il bisogno di queste famiglie. Ma stiamo parlando di anni quando per queste famiglie anche 5 mesi è un tempo enorme considerando le necessità, la fatica e l’impossibilità di staccarsi anche solo per recuperare le forze».

E la Ruggero non risparmia la classe politica che in tutto questo sembra avere buona responsabilità. Ma, soprattutto, inchioda quanti intendono fare campagna elettorale sulla pelle dei disabili. «Non bisogna giocare con i bisogni della gente – ha tuonato la Ruggiero – io ho fatto un comunicato dove per errore ho riportato 2015 invece di 2016 come anno di ultima erogazione dei fondi ma era un refuso che, guarda caso, qualche candidato ha ripreso ripetendo l’errore. Con questo voglio solo dire che non basta prendere un problema e scrivere che se si sarà eletti si risolverà, non basta perché bisognerebbe impegnarsi a prescindere della poltrona. La salute e i bisogni dei più fragili non possono e non devono diventare terreno di campagna elettorale. Sono diritti non concessioni».

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