Nuova protesta di docenti e genitori e alunni del Pythagoras (per altro non ancora in classe dopo la chiusura del plesso) in piazza Italia a Reggio Calabria, questa volta davanti a palazzo Alvaro, sede della Città Metropolitana. Protestano, in questa occasione davanti a palazzo Alvaro per il dimensionamento scolastico e contro l’accorpamento tra la Nosside – Pythagoras e l’ic Moscato di Gallina.

In piazza con loro, infatti, anche alunni, docenti e genitori della scuola di Gallina.

Desta perplessità l’accorpamento, contemplato nella proposta di “Dimensionamento per la rete scolastica della Città metropolitana di Reggio Calabria, A.S. 2024/2025 e Piano Offerta Formativa”, unico punto all’ordine del giorno del Consiglio Metropolitano in programma domani mattina a palazzo Alvaro. Un intervento che andrà a costituire un istituto comprensivo troppo eterogeneo, di oltre 1900 studenti (1272 dell’ic Nosside Pythagoras e circa 500 dell’Ic Moscato) con venti plessi in gestione a un’unica dirigenza. Notevoli le distanze tra i plessi medesimi da Gallina, Santa Venere, Trunca, Terreti e Oliveto fino ad Armo e Ravagnese, con i disagi nei collegamenti che non mancano.

«Non comprendiamo le ragioni di questa scelta che esula anche dai criteri numerici e di territorialità previsti». Sono unanimi docenti e genitori oggi insieme in piazza Italia.

Doppia tegola sul Pythagoras

Insomma nuova tegola sul Pythagoras, individuato per accorpare un altro istituto sottodimensionato e, solo una settimana fa, al centro di un’ordinanza sindacale che ha determinato la chiusura della scuola secondaria di primo grado Pythagoras per necessarie verifiche strutturali. Una vicenda del tutto singolare che sta aprendo un vaso di Pandora dove in fondo invece della speranza potremmo, come già sta accadendo, trovare una situazione fuori controllo degli edifici scolastici, non censiti e supportati da adeguata attività amministrativa e che però sono al centro, perché è previsto dalla legge, della riorganizzazione della rete e dell’offerta formativa.

Tornando alla questione del dimensionamento c’è, dunque, preoccupazione per il futuro e per l’integrità dei due istituti. Preoccupazione che resta anche dopo l’interlocuzione con il sindaco metropolitano ff Carmelo Versace, che ha ricevuto una delegazione guidata dai genitori e presidenti dei Consigli di istituto delle scuole Pythagoras e Moscato, rispettivamente Mario Luvarà e Pasqualina Morabito.

Un accorpamento che non convince

«Non possiamo ritenerci soddisfatti dell’incontro. Non comprendiamo la ratio della scelta di considerare il Nosside – Pythagoras, istituto con oltre 1200 alunni e in salute, per altro adesso anche con un plesso chiuso, nello specchio del dimensionamento. Anche se siamo consapevoli che non sia stata prerogativa della Città Metropolitana l’individuazione di questa scuola per l’accorpamento, al sindaco Versace inizialmente un pò irrigidito, abbiamo fatto presenti le nostre perplessità. Il sindaco ha assicurato un riordino territoriale per scongiurare e attenuare i disagi evidenziati. Ma è chiaro che questo non può bastare. I nodi restano e anche le questioni aperte. Valuteremo anche azioni legali». Così il presidente del Consiglio d’Istituto della scuola Pythagoras, Mario Luvarà.

Sedi troppo distanti, sovrannumero e gestibilità

«Siamo perplessi rispetto alla logica di questo accorpamento. Non comprendiamo perché il nostro istituto autonomo ed efficiente, già numeroso, la cui offerta formativa è calata nella sua territorialità, sia entrato su proposta del Comune nel piano del dimensionamento. Si tratta di due plessi dislocati con articolazioni anche nell’entroterra. L’accorpamento non agevolerà la raggiungibilità delle sedi. La comunità scolastica nella sua totalità non accoglie di buon grado questa proposta, non comprendendone la ratio e presagendo solo disagi e passi indietro». Così la docente dell’ic Nosside-Pythagoras di Ravagnese, Angela Velletri.

È una piazza eloquente quella di questa mattina con alunni, docenti e genitori che non sono andati a lavorare per esserci. La chiusura del plesso Pythagoras si accompagna alla questione del dimensionamento, per il quale oggi stiamo protestando. Costituisce un ulteriore taglio all’istruzione pensare di accorpare istituti in un unico plesso. Ciò significa generare problemi di gestione delle classi di garanzia di sicurezza e di necessità di ampliamento organico di controllo e del personale Ata, con un’unica dirigenza a sovraintendere. Questo istituto non rientra nei criteri numerici previsti per il dimensionamento ed è per altro in crescita. Dunque questo accorpamento è veramente assurdo e noi difenderemo, con questa e in questa piazza, la solidità della nostra scuola con i denti fino all’ultimo, come già abbiamo fatto in passato». Così il docente dell’ic Nosside-Pythagoras di Ravagnese, Vincenzo Giordano.

La proposta alternativa

«Non ci spieghiamo le ragioni della scelta di accorpamento tra la nostra scuola e l’ic Moscato di Gallina, vista l’ampia dislocazione territoriale dei plessi. Ci saranno problemi e notevoli disagi. Un accorpamento con l’ic San Sperato Cardeto, più prossimo all’ic Moscato, con una popolazione scolastica inferiore al Nosside Pythagoras, sarebbe stato più logico e sostenibile. I plessi sarebbero stati molto più raggiungibili, rispetto a quelli del Nosside. Speriamo che domani chi debba decidere lo faccia con coscienza e che le cose possano essere riviste. Auspichiamo che le nostre argomentazioni siamo tenute in considerazione. Noi, comunque, non ci fermeremo qui». Lo dichiara Pasqualina Morabito, mamma e presidente del consiglio d’istituto Ic Moscato di Gallina.  

I timori per il futuro

Intanto in piazza cori e striscioni per difendere le scuole di appartenenza. Ci sono anche i genitori degli alunni del plesso della scuola primaria della scuola Pythagoras. Sono comprensibilmente preoccupati per il futuro dei loro figli. In ragione della questione del dimensionamento, non sanno se in futuro il plesso della scuola secondaria di primo grado sarà a Ravagnese o in altra zona più periferica della Città.

Da una settimana senza scuola

Anche se non oggetto della protesta odierna, resta inoltre la preoccupazione circa la sicurezza del plesso Larizza.

«Ci hanno fatto lasciare una scuola sulla carta inagibile per andare in un’altra che non ci sembra abbia garanzie consolidate di sicurezza. Dobbiamo accontentarci del fatto che gli istituti individuati dal Comune non rientrino tra quelli sotto esame. Ma può bastarci?», si chiede il genitore Raffaele Ferraro.

Il plesso Larizza già da oggi avrebbe dovuto ospitare gli alunni del Pythagoras, chiuso dallo scorso 5 ottobre, ormai una settimana, per necessarie e urgenti verifiche strutturali. L’impegno che il sindaco ff del Comune, Paolo Brunetti, aveva preso con i genitori, affidandone la comunicazione al presidente del consiglio d’istituto Mario Luvarà, prevedeva un rientro possibile già da oggi. Un impegno che, però, si è scontrato con l’evidente necessità di interventi di adeguamento strutturale più impegnativi. Dunque ad oggi ancora i genitori non sanno quando i loro figli potranno tornare a scuola.