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Reggio, al liceo Leonardo Da Vinci le redazioni dei giornali d’istituto anni ‘80 e ‘90 “tornano a scuola”

Nell’ambito delle celebrazioni dei 100 anni dalla fondazione, in occasione dell’incontro Memoria è identità, invitati a incontrare studentesse e studenti i “vinciani” che scrivevano su Editoriale studentesco e Boccacce

Reggio, al liceo Leonardo Da Vinci le redazioni dei giornali d’istituto anni ‘80 e ‘90 “tornano a scuola”

Chi ha nostalgia del futuro? Chi si volta indietro e ritrova quanto avrebbe desiderato essere e diventare, realizzando, anche commuovendosi, di aver preannunciato tra le righe di un articolo sul giornale studentesco 30 o 40 anni prima, la propria vocazione di insegnante, psicoterapeuta, scrittore, giornalista, esperto di comunicazione e tecnologia, esperta di media e marketing, consulente finanziario, sociologa, architetto, imprenditore.

Ha nostalgia di futuro chi si emoziona ritrovando e riabbracciando vecchi compagni di liceo e, con loro, non resiste alla tentazione di sgattaiolare per i corridoi e per le scale, per guardare al di là delle porte chiuse, che oggi sono blu mare e hanno una finestrella circolare, e spiare chi “abita” quella classe oggi o per scoprire che adesso non ci sono più banchi ma scaffali di un archivio; per cercare e ritrovare finalmente quell’ala della scuola in cui si ha viva memoria dell’esistenza di laboratori o di uno spazio adibito a teatro. Poi, immancabile, un selfie su quelle scale che, dopo averle percorse ogni giorno per cinque anni, da decenni non si salivano e non si scendevano più.

All’atto di specchiarsi negli occhi di chi ci è già passato, trovandosi però nella prospettiva di chi ha ancora tutto il suo futuro davanti, può conoscere la Nostalgia di futuro anche chi, oggi percorre il proprio sentiero lungo quegli stessi corridoi. Da quell’atto di specchiarsi nasce un confronto in cui tutto il talento, contenuto in domande e riflessioni di grande profondità, inonda di speranza e a tratti commuove un gruppo di “vecchi” studenti e “vecchie” studentesse che mai avrebbero immaginato che parole, pensieri, idee e scritti condivisi con l’inchiostro su carta qualche anno prima del diploma, avrebbero potuto essere di interesse per studentesse e studenti della stessa scuola, quaranta o trent’anni dopo. Addirittura per le studentesse e gli studenti del Centenario del Liceo.

E invece quelle idee scambiate durante vivaci riunioni di redazione nelle aule al pianterreno, quelle voci che irrompevano nei pomeriggi in un liceo silenzioso e che si concretizzavano in articoli su un giornale scolastico, oggi hanno qualcosa di rievocare e hanno ancora qualcosa da dire.

Editoriale studentesco e Boccacce: finestre sulla scuola, sulla città, sul mondo… sul futuro

Nostalgia del futuro: nel solco della potenza emotiva di questo ossimoro, che è anche il titolo del celebre saggio dello scrittore fantascientifico per antonomasia Isaac Azimov, il liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Reggio Calabria, nell’ambito dei festeggiamenti del centesimo anno dalla sua fondazione (1924-2024), ha promosso l’incontro “Memoria è identità”. Una nutrita rappresentanza di studentesse e studenti del Centenario ha incontrato alcuni rappresentanti delle redazioni dei due giornali d’Istituto “Editoriale Studentesco” e “Boccacce”, dati alle stampe rispettivamente negli anni Ottanta e negli anni Novanta. L’introduzione è stata affidata alla dirigente Antonella Borrello che ha inteso sottolineare «l’importanza dell’esperienza del giornale d’istituto come occasione di crescita e confronto che segna e semina. Esperienza che noi ci auguriamo di contribuire a riattivare nuovamente in questo liceo».

Per la redazione di Editoriale studentesco presenti Mimmo Iavarone e Carlo Percuoco. Collegati da remoto Giuseppe Sgroi, Luigi Cugliandro e Domenico Cogliandro.

Per la redazione Boccacce presenti Giovanna Caridi, Laura Cutellè, appositamente arrivate rispettivamente da Pontedera (Pisa) e Padova dove oggi risiedono, Tiziana Tarsia, Riccardo Tripepi, Paolo Tripodi e la sottoscritta. Collegati da remoto Danilo Chirico e Francesco Rappoccio

Vinci’s papers

L’incontro ha avuto luogo nell’aula magna del liceo nel giorno del 573 anniversario della nascita del genio universale Leonardo Da Vinci (15 aprile). Esso ha rappresentato un momento significativo del percorso che ha visto protagonisti studentesse e studenti del liceo che, attraverso la lettura degli articoli, si sono confrontati con la scuola di quaranta e trent’anni fa. Un gruppo è stato impegnato a digitalizzare gli articoli cartacei, attingendo da archivi personali, e a creare il sito Vinci’s Papers accessibile tramite qr code, dove consultare i numeri delle due testate scolastiche finora reperiti e pubblicati tra il 1978 e il 1998. Un progetto aperto e da implementare con gli altri numeri che nel tempo potranno ancora essere reperiti. Driss Ramdaoui, Marco Ippoliti e Alessandro Spiller della classe IV R ed Enrico Cireneo della classe III Q hanno curato la presentazione, avendo realizzato l’archivio digitale che adesso concorre alla memoria storica del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Reggio Calabria.

Il progetto, di cui l’incontro è stato parte integrante, fortemente sostenuto dalla dirigente Antonella Borrello, è stato promosso e coordinato dalle professoresse Maddalena Barone Adesi e Miriam Ferrara che ha moderato l’incontro: «Sebbene sia una vinciana d’adozione, ho vissuto quest’esperienza con un grande coinvolgimento emotivo. Credo davvero che stare in mezzo agli studenti sia un privilegio per me. E voi, studenti di ieri, conservate la stessa passione contagiosa di allora. Grazie di cuore per ogni vostro intervento, contributo prezioso e autentico».

Ecco le classi coinvolte nel progetto: III A con Luciana Calabrò, docente di Storia e filosofia; III E con Maddalena Barone Adesi, docente di Lettere, III I con Francesca Cilea, docente di Lettere, III L e IV L con Francesca Vadalà, docente di Lettere, IV D con Antonella Rinciari, docente di Storia e filosofia, IV I Miriam Ferrara, docente di Lettere, V A con Angelica Piccolo, docente di Lettere.

Il confronto tra generazioni

La solidarietà in una società sempre più alienante e individualista. Il perbenismo e i rischi di omologazione e la libertà di manifestare le proprie idee e affermare la propria identità. Le dinamiche, e le trasformazioni che le hanno caratterizzate, dei rapporti tra studenti e autorità scolastica. Il contributo delle relazioni all’esperienza dell’accoglienza. L’assenza delle Istituzioni mentre la criminalità organizzata colpisce. La disaffezione alla politica e i rischi per la democrazia. L’innata attitudine a cercare la felicità e il pizzico di follia che ci accomuna tutti. L’incanto e la fatica dei sogni e la bellezza di un giornalismo che racconta le storie delle persone. Il senso di una letteratura meridionalista oggi. I semi interrati allora e i frutti raccolti oggi. In ogni singola domanda ha palpitato il cuore di questo incontro tra generazioni, in ogni suggestione di cui le studentesse e gli studenti di oggi hanno interpellato quelli di ieri in un flusso scandito da emozioni, da ricordi, da scoperte e riscoperte.

Ecco i portavoce che, a nome delle classi coinvolte, hanno offerto gli interessanti spunti alla discussione: Sara Polimeni e Sara Gattuso (III A), Giulia Cutrupi (IV D), Naomi Lombardo (IV I), Sabrina Gouy ed Elena Adami (III I), Annalisa Chirico (III L), Nicole Buda ed Elisa Martino (IV I), Gerardo Cambareri e Antonino Morena (III A), Domenico Pardo e Orazio Placanica (V A), Viola Cutrì( IV I), Silvia Dieni (IV L), Antonella Cutrì e Beatrice Puliafito (III E), Matteo Poletti (V E), Martina Giuliani e Valeria Filloramo (V E), Marika Tramontana (IV D).

Libere e liberi di esprimersi: il racconto … quaranta e trent’anni dopo

“Editoriale studentesco” nato come giornalino di classe (ne furono anima alcuni studenti che in VE si diplomarono nel 1982), realizzato in massima libertà, con i preziosi consigli dei professori, poi esteso a tutto l’istituto. Stampato con l’”antica” tecnica del ciclostile, grazie alla insostituibile collaborazione del tecnico di laboratorio, il signor Tolla, fu fucina di idee e di confronto. Con le sue interviste, fu finestra aperta sulla scuola, sulla città, sulla società in cui ancora incombeva il terrorismo e in cui i più giovani, sull’onda lunga del ‘68 sentivano come urgenza quella di esprimere le proprie opinioni e le proprie idee senza che fossero apposte etichette o ascritte a ideologie.

“Boccacce”, nato dopo l’esperienza di autogestione/occupazione del liceo avvenuta nel dicembre 1993 per contestare la riforma della scuola del ministro Rosa Russo Iervolino, ha dato voce alle passioni per la filosofia, la politica, la letteratura, la musica e la poesia con un occhio attento alla difficile e tragica attualità del momento. Proprio il 18 gennaio 1994 era stato funestato dell’omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo in prossimità dello svincolo autostradale di Scilla, nel reggino. Un evento tragico che portò la cittadinanza in strada, il 4 febbraio e il 10 febbraio successivi, rispettivamente per una fiaccolata e per un corteo contro le mafie. A entrambi aveva aderito anche il liceo. C’eravamo anche noi.

L’esperienza di Boccacce, sostenuto anche dai professori Ilario De Marco, Saverio Catalano e Marisa Pedullà, andò avanti per alcuni anni, rivelandosi anche uno spazio prezioso di libera espressione pure per le anime più timide e riservate che parlavano poco ma scrivevano bene. Boccacce, conquistò il massimo gradino del podio nell’anno scolastico 1995/1996 nel concorso nazionale indetto a Ruvo di Puglia.

Il Liceo … per sempre

Un incontro di rara intensità per il quale essere profondamente grati alle studentesse, agli studenti e alle docenti che li hanno affiancati. La passione, la sensibilità e l’acume con cui hanno accolto gli sguardi di chi decenni fa li ha preceduti, sono stati linfa per un confronto pieno di contenuti che si è fatto pregnante sintesi tra la storia del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Reggio Calabria, immerso in ogni tempo nel suo tempo, e il futuro sul quale, in ogni tempo, lo stesso liceo è stato, è e sarà capace di essere finestra spalancata. E, dunque, seppure si diventa ex studentesse ed ex studentesse, vinciane e vinciane, con orgoglio, si resta. Per sempre.

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