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È arrivato a Messina dalla Tunisia alla fine del 2010 per motivi di studio. Aveva 26 anni. Oggi di anni ne ha 40 e quell’attività di mediazione culturale in un centro di accoglienza a Gioia Tauro è stata solo la prima esperienza nel reggino dove ancora opera pur vivendo a Messina. Legato profondamente alla sua terra di origine, dove ha imparato a essere l’uomo che oggi è diventato, dove restano le sue radici, oggi si definisce e si sente «un abitante dello Stretto». Vive a Messina e lavora a Reggio.
È Mourad Boudhil, ospite della nuova puntata di A tu per tu negli studi del Reggino.it, oggi coordinatore territoriale a Reggio Calabria di Medici Del Mondo Italia.
L’organizzazione internazionale impegnata nel garantire accesso alle cure sanitarie e il diritto alla Salute specie in contesti di particolare vulnerabilità è presente a Reggio dal 2016 nell’ambito del progetto “Persone in movimento” con attività in occasione degli sbarchi al porto e nei centri di primissima accoglienza di Reggio. È presente anche a San Ferdinando nel villaggio Dambe So dove cresce il progetto di Mediterranean Hope «che rende le persone oppresse dal lavoro libere e consapevoli dei loro diritti».
Prestare attenzione
«Restituiamo il contatto con un volto umano a chi ha conosciuto violenza a dolore. Questo fanno i Medici del mondo. Innanzitutto danno attenzione. Anche la Tunisia è una terra dalla quale si parte. Anche l’Italia lo è stata. Tante persone anziane potrebbero raccontare la loro storia e sarebbe interessante ascoltare cosa muova in ogni epoca le persone, spingendole a lasciare i luoghi di origine», ha sottolineato Mourad Boudhil.
La risorsa della rete
«L’accoglienza di chi arriva attraversando il Mediterraneo richiede una rete di accoglienza con diverse competenze necessarie per dare supporto e accompagnare queste persone. Occorrono programmazione e cooperazione. Non si può agire da soli. Tanto si fa e tanto ancora si può e si deve fare ma insieme, dialogando e collaborando», ha spiegato ancora Mourad Boudhil.
Dialogo e perseveranza
Dal 2022 Medici del mondo opera anche nel quartiere complesso e particolarmente fragile di Arghillà, periferia nord di Reggio Calabria, con la clinica mobile sono settimanalmente presente (ogni martedì pomeriggio, ogni venerdì mattina). Il giovedì sono previsti degli incontri.

«Siamo solo a dieci minuti dalla città di Reggio. Eppure le distanze – ha sottolineato Mourad Boudhil – sembrano molto più ampie. Conosciamo persone che non sanno di potersi curare e di poter accedere a servizi gratuiti anche vicino a dove loro si trovino. Quando siamo arrivati, già operava il Polo sanitario di prossimità Ace. Ci siamo messi a camminare accanto, dialogando e collaborando, facendo rete in un luogo in cui spesso c’è frammentazione piuttosto che unione attorno alle questioni importanti.
Nessuno vuole stare male, dunque parlando e spiegando che si può stare meglio e quindi vivere meglio, evitando di recarsi sempre e solo in ospedale e facendo prevenzione, non solo si contribuisce a generare consapevolezza e benessere ma si incide positivamente anche in termini di risparmio e di costi della sanità pubblica. Mi colpiscono molto i volti dei bambini, in braccio alle loro giovanissime madri. Anche io ho due bambini piccoli e mi chiedo perché per loro non sia semplice avere un futuro limpido.
Ad Arghillà – ha concluso Mourad Boudhil – c’è davvero tanto da fare. Occorre dialogare instancabilmente per collegare in modo stabile le istituzioni al territorio, per garantire e portare anche lì i servizi essenziali. Noi a piccoli passi diamo il nostro contributo, insieme alle tante associazioni che già fanno molto in quel territorio. Dobbiamo aiutare queste persone a scoprire e a concretizzare una nuova possibilità di vita in salute».

