Il format A Tu per Tu de ilreggino.it ha avuto modo di intervistare Stefano Callipo, presidente dell’Osservatorio Nazionale suicidio e violenza. Psicologo di chiara fama, Callipo ha condiviso con noi riflessioni profonde sul drammatico aumento del disagio giovanile, la violenza tra i ragazzi e l’impennata dei casi di suicidio. Un argomento urgente, che merita attenzione e consapevolezza.

Nella nostra conversazione, Callipo ha ricordato come la cronaca quotidiana riporti sempre più spesso episodi di violenza tra giovani: aggressioni, liti per futili motivi, atti vandalici.
«La violenza non è una soluzione, ma sembra diventare un linguaggio consueto per i nostri ragazzi», ha affermato, sottolineando che spesso questa deriva comportamentale è il riflesso di un profondo disagio esistenziale.
«Ci troviamo di fronte a una generazione che si sente incompleta, in cerca di riferimenti che spesso mancano».

Un tema cruciale emerso è quello della responsabilità genitoriale. Callipo ha richiamato l’attenzione sull’importanza dell’esempio che i genitori offrono ai propri figli. La comunicazione è fondamentale. Gli adulti devono mostrare vulnerabilità e autenticità, così da costruire un rapporto di fiducia con i ragazzi. Solo così si può prevenire l’insorgere di comportamenti autolesionisti o violenti.
La scarsità di una rete di supporto familiare e sociale può trasformarsi in un terreno fertile per l’adozione di condotte autolesioniste o aggressive.

In questo contesto, il ruolo delle agenzie educative emerge come cruciale. Scuole, centri di aggregazione e associazioni devono collaborare attivamente per offrire spazi di ascolto e confronto. Le istituzioni devono diventare un punto di riferimento per i giovani, dedicando attenzioni specifiche a chi presenta segnali di disagio, ha sottolineato Callipo.
«È essenziale che i ragazzi sappiano di non essere soli, che esistono adulti pronti a supportarli».

Durante l’intervista, ci siamo addentrati in un tema delicato: il diritto alla felicità anche nei momenti di maggiore difficoltà. Callipo ha sottolineato come i giovani debbano essere educati a riconoscere e affrontare il dolore in modo positivo. Il dolore fa parte della vita, ma non deve diventare un peso insopportabile.
Insegnare ai ragazzi strategie di coping, ovvero modalità per affrontare e gestire le emozioni, è fondamentale per aiutarli a trasformare il disagio in una leva di crescita personale.

Citando esperienze concrete, Callipo ha condiviso storie di ragazzi che, grazie al supporto psicologico e alla rete di affetti e amici, erano riusciti a superare momenti di crisi.
«La resilienza è una qualità che si può coltivare, e la felicità è possibile anche quando tutto sembra perduto», ha ribadito con convinzione.

Chiudendo l’intervista, Callipo ha lanciato un appello a tutti noi: genitori, educatori e cittadini.
Dobbiamo lavorare insieme per costruire una società che ascolta e accoglie, che non giudica ma si impegna a offrire supporto.
Solo così possiamo sperare in un futuro in cui i nostri ragazzi possano vivere la loro gioventù senza la paura di cadere nel baratro della violenza o della disperazione.

In un momento storico tanto complesso, le parole di Stefano Callipo rappresentano un faro di speranza e un’indispensabile chiamata all’azione.
È compito di tutti noi creare un ambiente in cui ogni giovane possa trovare la forza di affrontare le sfide della vita, costruendo il proprio percorso verso la felicità.