Ancora oggi non si sa con certezza chi l’abbia inventato, ma negli ultimi anni il panino col pescespada è diventato un vero e proprio simbolo di Scilla, salito di diritto nell’Olimpo delle specialità gastronomiche reggine. Un pasto completo da provare senza tanti rimorsi per la linea che nell’incantevole borgo della costa Viola si può assaggiare ovunque dai pub alle paninoteche, dai chioschi ai lidi sulla spiaggia.

Irresistibile tentazione tra Scilla e Chianalea

Anche se ogni locale ha personalizzato la propria ricetta, arricchendolo con nuovi sapori e varianti, dalla menta ai capperi, passando per gli aromi agli agrumi, il panino nella sua versione “originale” si presenta semplicemente con una fetta di pescespada grigliato e condito con un saporito salmoriglio, a base
di olio d’oliva, prezzemolo, sale, aglio, origano e limone. Un ruolo importante spetta anche al pane: si va dalla classica ciabatta alla baguette, allo sfilatino, rigorosamente tostato.

Impossibile resistere, in ogni caso, a questa tentazione per il palato che è un passaggio obbligato per i tanti turisti e visitatori che ogni anno affollano le stradine di Scilla e Chianalea e i locali con gli scenografici dehors sul mare in mezzo alle barche dei pescatori, ma anche per gli stessi reggini che amano questo piatto semplice in grado di sprigionare i sapori e gli odori tipici della nostra terra.

La “battaglia” per la paternità

A Scilla e Chianalea sono in tanti a contendersi la paternità del panino col pescespada.
C’è il furgoncino di Callore, il cui proprietario sarebbe stato l’artefice del primo street food, negli anni ’80 quando, nel periodo della prima sagra del pescespada cominciò a vendere insieme a bibite e gelati, al porto di Scilla, anche il panino con dentro una fetta di pescespada grigliata e condita con pomodoro e salmoriglio. Un’idea che ebbe successo e che fu riproposta negli anni a venire sino ad oggi.

Poi c’è il Lido Francesco che vanta la paternità della ciabatta croccante al pescespada marinato all’inizio del 2000 e da cui poi altri lidi presero ispirazione.
E, ancora, il Civico 5 che la storia del panino col pescespada la ripropone anche nel proprio menu dove si legge che a metà degli anni ’80, nel borgo dei pescatori a Chianalea proprio durante la Sagra del pescespada nacque l’idea del panino, servito in diverse varianti.

Una tradizione ripresa poi dalla paninoteca nel 2013, rivisitata e arricchita di nuovi gusti e sapori, talmente apprezzata dai turisti da rendere il locale una tappa irrinunciabile per chi si reca nel borgo. Una unicità che gli stessi proprietari rivendicano con l’hashtag #quellidelpaninocolpescespada.
In definitiva, non è ancora chiaro chi sia stato il primo a brevettare lo street food reggino per eccellenza. Magari, semplicemente, qualche vecchio pescatore che un giorno preso dai morsi della fame mise un po’ di pesce tra due fette di pane inventando così, inconsapevolmente, uno dei simboli della gastronomia
calabrese.

Panino col pescespada nella guida Gambero Rosso

Aldilà di chi l’abbia inventato, ad ogni modo, il panino col pescespada continua a ricevere riconoscimenti tanto da essere stato premiato anche dalla Guida Street Food di Gambero Rosso 2024, che ha inserito nella classifica dei migliori d’Italia, regione per regione, anche l’iconico panino prodotto dal Civico 5 di
Chianalea.
La ricetta, negli anni, è stata anche esportata. Oltre ad essere diventato un must dello street food anche per le vie del centro a Reggio, pare che sia arrivato pure a Roma, grazie ad alcuni giovani reggini che hanno aperto un locale nella capitale interamente dedicato al pesce e dove il panino col
pescespada, ovviamente, ha il posto di rilievo che gli spetta.