Dopo il parere negativo alla richiesta del Comune di posticipare al 2028 il ripristino delle circoscrizioni, la Prefettura e il Ministero hanno confermato che nel 2026, insieme alle elezioni comunali, si terranno anche quelle per le circoscrizioni.
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Comune di Reggio Calabria
Una scadenza che riapre un dibattito atteso da anni e che richiede un’accelerazione sul piano normativo e organizzativo. La Seconda Commissione del Consiglio comunale, già al lavoro sul tema, dovrà definire in tempi brevi il nuovo regolamento.
I nodi da sciogliere riguardano il numero delle circoscrizioni – che potrebbero essere cinque, o sei considerando le aree montane –, la loro composizione e la copertura economica, stimata in circa 2,5 milioni di euro annui.
Ma al di là degli aspetti tecnici, il presidente del Comitato di Quartiere Mosorrofa, Pasquale Andidero, lancia un appello chiaro: «Ben vengano le circoscrizioni, se saranno veri municipi, centri di delocalizzazione del potere economico con deleghe reali per gli interventi sul territorio. Solo così potranno avvicinare i cittadini alla macchina amministrativa e rendere più efficiente la gestione dei problemi locali».
Il rischio, avverte Andidero, è quello di creare «un altro carrozzone politico» se non verranno attribuite competenze effettive, trasformando le circoscrizioni in meri organismi intermedi privi di funzione. Un’altra criticità evidenziata è la mancata emanazione del regolamento sui Comitati di Quartiere, richiesto più volte e ancora fermo in Commissione.
«I Comitati – spiega – hanno fini e compiti diversi dalle circoscrizioni, ma possono coesistere. Dovrebbero essere strutturati su base volontaria, con un territorio definito e una rappresentanza reale, documentata da una raccolta firme pari almeno al 5-10% della popolazione interessata. Sarebbero uno strumento a costo zero per il Comune e garantirebbero una partecipazione diretta e trasparente».
Andidero propone che il Comune delimiti i territori dei Comitati e obblighi sé stesso all’ascolto dei loro pareri nelle questioni che riguardano le rispettive aree, integrandoli in modo consultivo nel processo decisionale.
«Non si comprende – osserva – perché, in assenza di un decentramento amministrativo effettivo, il Comune non abbia voluto dotarsi di questo strumento di partecipazione. Le spinte dal basso non sono mancate, così come la disponibilità dei cittadini».
Guardando al futuro, il presidente del Comitato di Quartiere Mosorrofa conclude: «Aspettiamo la legge che regolerà il ripristino delle circoscrizioni, sperando che l’elefante non partorisca il topolino. Continueremo a fare la nostra parte, ascoltando il territorio e collaborando con le istituzioni per il bene della città».