Villa San Giovanni ha ospitato la giornata conclusiva di Surprising Calabria, l’evento organizzato da Cronache di Gusto che ha riunito un gruppo internazionale di giornalisti e ambassador della Vinitaly International Academy per scoprire da vicino territori, vini e protagonisti dell’enogastronomia calabrese.

A fare da cornice, il Resort Altafiumara, affacciato sullo Stretto di Messina: un luogo simbolico, scelto non solo per la bellezza del panorama ma per la sua capacità di raccontare la Calabria contemporanea, quella che unisce tradizione, ricerca e accoglienza.

La giornata ha visto alternarsi masterclass dedicate ai vitigni rari, degustazioni di olio, un affollato banco d’assaggiocon le cantine delle province di Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia e un talk con Stevie Kim, fondatrice dell’Italian Wine Podcast, insieme ad importanti imprenditori del comparto agroalimentare. La giornalista esperta nel settore Giovanna Pizzi ha condotto i lavori ricordando l’importanza della comunicazione quando si racconta questa terra. A impreziosire l’evento, anche il contributo di Amaro del Capo, Callipo ed Enolitech.

La cena a sei mani: tre chef, un’unica visione

Sempre all’Altafiumara, si è tenuta la cena a sei mani, momento clou di tutta la manifestazione.

Protagonisti tre grandi interpreti della cucina calabrese:
* Antonio Battaglia, resident chef di Altafiumara;
* Caterina Ceraudo, chef di Dattilo a Strongoli (una stella Michelin);
* Riccardo Sculli, chef del Gambero Rosso di Marina di Gioiosa Ionica (una stella Michelin).

Un incontro gastronomico concepito per celebrare le eccellenze del territorio con un linguaggio contemporaneo e raffinato.

Il menù della serata

* Freddo di ricciola in emulsione di bergamotto agro-dolce-piccante
* Cannolo di stroncatura con spuma di caprino, acciughe, finocchio semi candito, pistacchio e polvere di olio
* Risotto cavolfiore, mandorle e capperi
* Fusillo al pesto di erbette invernali, gambero e riccio
* Calamaretto e la sua “demi-glace”, mela, clementina e bietola ripassata alla ’nduja

Un percorso gastronomico dove mare, agrumi, biodiversità vegetale e tecniche moderne dialogano con la memoria culinaria della regione.

Le cantine protagoniste

Al banco d’assaggio una selezione ricchissima di produttori provenienti da tre province. Una Calabria enologica che sorprende per varietà, autenticità e nuove interpretazioni del territorio.

Cantine presenti:
1. Antonella Lombardo – Bianco (RC)
2. Aspromonte Vini – Ciminà (RC)
3. Tenute De Giglio – Serrata (RC)
4. Azienda Barone G. R. Macrì – Locri (RC)
5. Azienda Nesci – Palizzi Marina (RC)
6. Cantine Stoli – Africo (RC)
7. Nasciri – Gerace (RC)
8. Altomonte – Palizzi (RC)
9. Tenuta Regina di Sant’Angelo – Villa San Giovanni (RC)
10. Cantine Lavorata – Roccella Ionica (RC)
11. Tenuta DieciMani – Reggio Calabria
12. Baccellieri – Bianco (RC)
13. Azienda Agricola Benvenuto Giovanni Celeste
14. Casa Comerci – Nicotera (VV)
15. Antonio Statti – Lamezia Terme (CZ)
16. Cantine Lento – Amato (CZ)
17. Casa Vinicola Criserà – Reggio Calabria
18. Azienda Malaspina

Caligiuri (Arsac): “Una vetrina preziosa, la Calabria si racconta al mondo”

«Oggi è una giornata importante, perché si celebra la Calabria del gusto, guardando però all’intera nazione e oltre. È una vetrina fondamentale per la nostra terra. Avere qui trenta giornalisti provenienti da tutto il mondo, farli degustare, vivere il territorio, conoscere i produttori e ascoltare le loro storie ci riempie di orgoglio.

Siamo alla fase conclusiva della loro visita: li abbiamo ospitati, accompagnati e coccolati in questo percorso enogastronomico e vitivinicolo. Ora attendiamo i loro racconti, le loro impressioni, anche le critiche costruttive. Speriamo che si siano innamorati della Calabria e che vogliano tornare».

Fabrizio Carrera (Cronache di Gusto): “La Calabria è affascinante, accogliente e autentica”

«Molti dei professionisti presenti non erano mai stati in Calabria: già questo per noi è motivo di grande soddisfazione. La regione ha tantissimo da raccontare: biodiversità, storie, uomini e donne straordinari.
Occorre incentivare la narrazione, far sì che chi la visita possa poi raccontarla nel mondo. In questi giorni ho definito la mia “Calabria A”: affascinante, accogliente e autentica. In un’epoca di fake news, qui tutto è essenza, verità, sostanza.

Quando penso a un vino calabrese, immagino un Gaglioppo o un Cirò con un piatto di pesce, oppure un rosato, versatile, che berrei con tutte le pizze del mondo. E poi non posso dimenticare lo Scatèsa, un vino dolce dalla storia antichissima: basterebbe lui, da solo, a giustificare un viaggio».

Una Calabria che sorprende davvero

Surprising Calabria non è stato solo un evento, ma un viaggio immersivo nel cuore di una regione che vuole raccontarsi con autenticità. Tra vini identitari, cucina d’autore e accoglienza sincera, la Calabria si conferma una terra capace di lasciare il segno e di parlare al mondo con una voce nuova, forte e consapevole.

Un racconto che, come auspicato dagli organizzatori, continuerà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane grazie ai protagonisti internazionali che l’hanno vissuta.