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Il 21 settembre 2025, nella Giornata Mondiale per la Pace (ONU), è pubblicata Straniero, una canzone/video che porta un messaggio universale: dire no a ogni guerra e riaffermare il valore della pace. Il brano nasce all’interno del network internazionale di Diritto e cultura “Falling in Law”, iniziativa ideata da un calabrese e reggino doc: il professor Antonio Albanese, ordinario di diritto privato all’Università di Bologna, che coniuga diritto, cultura e musica in progetti artistici di forte impatto sociale.
La canzone con video è interpretata da un gruppo di studenti universitari riuniti negli “Art. 34” di Falling in Law (in ossequio all’articolo della Costituzione dedicato al merito e al diritto allo studio). Con loro, la soprano giapponese Yasuko Arimitsu. Il testo e la melodia sono opera dello scrittore e compositore Rigel Bellombra (nota voce della scena culturale italiana che in realtà cela l’identità del prof. Antonio Albanese). Conosciuto per le sue opere che spaziano dalla narrativa alla poesia e alla musica, Bellombra ha collaborato con numerosi artisti e ha spesso intrecciato la sua produzione con temi sociali e culturali. Con Straniero, porta la sua sensibilità artistica al servizio di un messaggio universale di pace e dialogo tra generazioni e culture.
A dare ulteriore spicco al progetto è la partecipazione di tre figure di grande rilievo istituzionale: il cardinaleMatteo Zuppi, Presidente della CEI e delegato del Papa per il conflitto ucraino; il celebre giurista cubano Leonardo Pérez Gallardo; la giudice del Tribunale Internazionale dei Diritti Umani Julia Laffranque. Il Cardinale Zuppi, da sempre attento al dialogo con i giovani, apre il video di Straniero con un toccante intervento; in seguito, all’interno della canzone, pronuncia la frase chiave “Nessuno è straniero”, ripetuta in spagnolo e in inglese dai due giuristi e infine ribadita, nuovamente in italiano, da tutti gli studenti.
«Straniero», spiega il prof. Albanese «affronta il tema dell’alterità e della solitudine di chi viene percepito come “altro”, ma anche la consapevolezza che tutti, in fondo, siamo stranieri a noi stessi quando chiudiamo le porte alla diversità e al dialogo. La musica diventa così strumento di riflessione, ma soprattutto di unione, con l’obiettivo di diffondere un messaggio forte e inclusivo contro ogni guerra e a favore del dialogo tra culture».