Reggio, Morrone: «Il pensiero di chi ci ha fatto del bene ci educhi alla vita» – VIDEO
Oggi la commemorazione dei defunti al cimitero monumentale di Condera. La Santa Messa, celebrata dall'arcivescovo di Reggio-Bova sul sagrato dell’ossario, alla presenza di autorità e cittadinanza
«Per noi cristiani, la commemorazione dei Defunti, costituisce un invito a vivere la nostra vita adesso. Il pensiero della morte deve educarci a vivere oggi, altrimenti è soltanto un vago ricordo».
Custodire la memoria di chi non c’è più per vivere il presente. Risuona, dal sagrato dell’imponente ossario del cimitero monumentale di Condera a Reggio Calabria, l’invito rivolto dall’arcivescovo di Reggio – Bova, monsignor Fortunato Morrone, alla comunità di fedeli raccoltasi per la Santa Messa in occasione dell’odierna commemorazione dei Defunti.
Su impulso dell’abate benedettino sant’Odilone di Cluny iniziò a diffondersi intorno all’anno Mille la consuetudine di pregare, anche al di fuori dei loro anniversari, affinché nessun defunto fosse trascurato e dimenticato. Alla presenza di autorità e cittadinanza, oggi manifestata la gratitudine a chi ha amato e si è messo accanto per accompagnare lungo il cammino della vita. In questo tempo di guerra, un pensiero anche ai militari italiani impegnati a difendere la vita in luoghi dove è a rischio. Il prossimo lunedì 4 novembre sarà proprio la giornata delle Forze Armate e il giorno dell’Unità nazionale.
Per le maestre e i maestri di vita e per i militari che difendono la vita
«I nostri defunti – ha sottolineato l’arcivescovo di Reggio – Bova, monsignor Fortunato Morrone – sono certamente i parenti prossimi ma sono anche tutte le persone che, come amici, come professori e professoresse, come educatori, ci hanno fatto del bene e ci hanno fatto crescere. Noi siamo la sostanza di quello che abbiamo ricevuto e allora l’invito, proprio perché noi crediamo nella risurrezione, dunque crediamo già adesso con la certezza che dopo ci sarà la pienezza in Dio, è quello di fare passo avanti e fare sempre meglio di chi ha già messo nel nostro cuore il seme del bene, di chi ci ha educato pur con tutti i limiti, i loro e i nostri, cercando di farci vivere al meglio la nostra vita.
Ho voluto in questa, circostanza anche ricordare le forze armate, che oggi sono pure qui rappresentate. Almeno sul versante nostro, esse non sono contro ma sono per la vita, per custodirla, difenderla. Ho citato il Libano, ma non è l’unico luogo nel quale si mettono in mezzo per evitare disastri. Un gesto molto bello come quello di coloro che nel nome della pace si ritrovano a combattere per aprire ad altri nuove possibilità di vita». Così l’arcivescovo di Reggio – Bova, monsignor Fortunato Morrone.
La memoria, dunque, rende il passato presente e futuro, in forza degli insegnamenti capaci di guidare ancora il cammino di chi rimane e, così, di tenere vivo chi non c’è più. Parole che riecheggiano anche come prezioso monito alla coesione e all’unità.
Insieme per fare il Bene
«L’arcivescovo oggi ha accesso, ancora una volta, un faro da seguire in tutte le nostre attività lavorative e professionali. I cimiteri non ricordano soltanto il fatto che noi non siamo eterni ma anche che non nessuno basta a sé stesso, nessuno è autosufficiente e quindi che nessuno si salva da solo. Ci ha richiamato ancora una volta al dovere della solidarietà, perché tutto ciò che di buono riusciremo a fare nella nostra vita terrena potremo farlo soltanto insieme agli altri quindi insieme al nostro prossimo». Così il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.
In programma dopo la santa Messa, la deposizione delle corone di alloro al Sacrario dei Caduti, al monumento alle Vittime del terremoto del 1908 e al Mausoleo dei Vigili Urbani, sempre presso il cimitero monumentale di Condera, e la deposizione della corona di alloro presso il monumento al Milite Ignoto nel cimitero comunale di Archi.
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