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Capitale della Cultura 2027, Reggio Cuore del Mediterraneo battuta da Pordenone Città che sorprende – VIDEO

Stamane la proclamazione nella sala Spadolini del Ministero e l'impegno per una integrazione di risorse a beneficio delle altre finaliste

Capitale della Cultura 2027, Reggio Cuore del Mediterraneo battuta da Pordenone Città che sorprende – VIDEO

Reggio Calabria, con il suo Cuore Mediterraneo, non c’è l’ha fatta. “Pordenone, città che sorprende” è la Capitale della Cultura 2027. La proclamazione nella sala Spadolini del ministero della Cultura, a cura del ministro Alessandro Giuli, su raccomandazione unanime della giuria presieduta dal giornalista e scrittore Davide Maria Desario. Dopo un iter avviato nel 2024, questo l’esito dell’undicesima edizione promossa dal Ministero con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale italiano, favorendo la crescita delle città italiane attraverso la cultura.

Tra le dieci città finaliste vi era anche la calabrese Reggio con il suo “Cuore del Mediterraneo”, oggi rappresentata dal sindaco Giuseppe Falcomatà e da una ristretta rappresentanza. La cerimonia svoltasi alla presenza della Giuria di selezione che due settimane fa aveva convocato i rappresentanti delle città candidate per la presentazione del progetto.

Sintesi di tradizione e innovazione, modello di progettazione condivisa, strategia solida anche dal punto di vista finanziario, ottima sinergia tra tutti i livelli, compreso quello universitario, centrale protagonismo dei giovani. Questi alcuni aspetti evidenziati dal ministro Giuli nella motivazione che ha preceduto la proclamazione. Richiamati alcuni aspetti, come la programmazione finanziaria e il coinvolgimento dell’università, sui quali il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, e la delegazione erano stati sollecitati ad approfondire in sede di audizione, lo scorso 26 febbraio.

Reggio, unica città candidata tra le dieci finaliste della Calabria, aveva iniziato questa avventura in compagnia di altre tre calabresi: Taverna nel catanzarese (con il progetto “Bellezza interiore”), Morano Calabro e Aiello Calabro nel cosentino (rispettivamente con i dossier “Morano Calabro: Le Quattro Porte del Sapere. Un Viaggio tra Cultura, Scienza, Natura e Spiritualità” e “Ajello terra antica et grossa et nobile et civile…”). A continuare a battere fino alla fine è stato “Il cuore del Mediterraneo” di Reggio Calabria.

La proclamazione del Ministro e la delibera del CdM

Il titolo di Capitale italiana della Cultura sarà formalmente conferito dal Consiglio dei Ministri, con propria delibera, dietro proposta del ministro della Cultura, che ha recepito la raccomandazione della Giuria di selezione. La proclamazione porta con sè il contributo di un milione di euro per realizzare il progetto presentato in sede di candidatura. Ma oggi sono state annunciate delle opportunità anche per le altre nove città giunte comunque in finale.

Le dieci finaliste

In corsa per il titolo, con Reggio Calabria, c’erano altre meravigliose località italiane:

Alberobello (Puglia) – “Pietramadre”

Aliano (Basilicata) – “Terra dell’altrove”

Brindisi (Puglia) – “Navigare il futuro”

Gallipoli (Puglia) – “La bella tra terra e mare”

La Spezia (Liguria) – “Una cultura come il mare”

Pompei (Campania) – “Pompei Continuum”

Pordenone (Friuli Venezia Giulia) – “Pordenone 2027. Città che sorprende”

Reggio Calabria (Calabria) – “Cuore del Mediterraneo”

Sant’Andrea di Conza (Campania) – “Incontro tempo”

Savona (Liguria) – “Nuove rotte per la cultura”

Progetti da non disperdere

«È stata un’avventura arricchente, uno splendido viaggio nella bellezza della nostra nazione, che ho condiviso con gli altri sei componenti della giuria. Tutte le città finaliste hanno dimostrato visione e capacità, presentando programmi culturali di ottima qualità, ricchi e variegati, all’altezza di un paese che fa invidia al mondo. Hanno dimostrato passione e convinzione, segno che questa iniziativa cresce nel tempo. Colgo l’occasione di lanciare una proposta al Ministro Giuli ossia quella di considerare la possibilità di individuare un riconoscimento economico e morale per sostenere i progetti arrivati in finale ma non vincitori. Tutti meritano di avere un seguito e di non andare disperdersi». Così il presidente della Giuria, il giornalista e scrittore Davide Maria Desario che invita il ministero a considerare un impegno economico ulteriore per le città arrivate in finale.

Non è stato definito un premio di consolazione ma di questo si tratterebbe, fermo restando che ogni risorsa destinata ai Comuni e alla Cultura è certamente un investimento per tutto il Paese.

Le opportunità per tutte le città finaliste

Il ministro della Cultura Giuli accoglie la proposta e rilancia.

«Già essere arrivati in finale ed essere oggi qui, credo possa costituire un prestigioso riconoscimento morale per il percorso compiuto. Delle venti città che inizialmente avevano manifestato l’interesse, 17 che hanno poi presentato il dossier per la candidatura. Oggi decretiamo una vincitrice in una rosa di dieci finaliste. Vorrei ringraziare la giuria composta da personalità di altissimo livello che, dopo un lavoro appassionato, hanno dovuto indicare un solo tra dieci meravigliosi progetti, tutti di altissimo livello e garanti di varietà e pluralità espressioni di città capoluoghi e piccoli borghi dal settentrione al meridione. Fa bene, dunque, il presidente Desario e sollecitare il ministero a incoraggiare le città che hanno comunque vinto, pur senza aver vinto il primo premio. Sarà nostra cura fare il massimo sforzo possibile perchè tutto ciò avvenga con un maggiore impegno di risorse». Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli che recependo l’invito del presidente Desario mette in luce percorsi già accessibili per le altre città finaliste.

Cantiere Città e Junior edition

«Questa iniziativa che, al di là di ogni condizionamento ideologico, premia la progettualità culturale costituisce un punto di forza e si conferma come base di un modello di dialogo tra Città e Istituzioni.

Questo percorso è reso possibile Grazie all’accordo tra ministero della Cultura e fondazione Scuola dei Beni e della Attività Culturali, tutte le finaliste, anche se meriterebbero molto di più, possono accedere al progetto Cantiere Città, pensato per valorizzare tutte le progettualità offerte. Il programma prevede un percorso individuale per ogni città partecipante e un percorso collettivo che coinvolga dei rappresentanti delle Amministrazioni comunali, progettisti, stakeholder. Il fine è quello di consolidamento delle capacità progettuali e di accompagnamento specifico per dare un futuro alle proposte elaborate. Quest’anno l’esperienza si arricchisce della Junior edition di Cantiere Città, un progetto dedicato ai giovani delle città finaliste che in questi mesi sono stati non fruitori ma protagonisti e organizzatori di visite culturali». Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, prima della proclamazione.

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