giovedì,Aprile 18 2024

Lavori pubblici, tre progetti per Arghillà, Ciccarello e Rioni Ferrovieri

Piano da 45 milioni di euro inviato al Ministero delle Infrastrutture. Il programma presentato dagli assessori Cama, Muraca ed Albanese: «La Città in un quarto d’ora come Parigi e Milano»

Lavori pubblici, tre progetti per Arghillà, Ciccarello e Rioni Ferrovieri

Si chiamano “A M.E.N.O. C.H.E.”, “E.S.S.E.R.E.” e “R.E.G.I.A.” i tre progetti che la giunta comunale ha candidato al finanziamento previsto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel “Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare”. Si tratta di opere di riqualificazione urbana che, per un importo complessivo di 45 milioni di euro, rivoluzioneranno i quartieri di Arghillà nord, Modena-Ciccarello e Reggio Sud-Gebbione. Un piano ambizioso, quello dell’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, pensato sulla scorta delle “Città in un quarto d’ora” ideate dal sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, e rilanciate dal primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala.

«Nei termini fissati dal bando del Mit – hanno spiegato gli assessori alla Pianificazione Urbanistica, ai Lavori pubblici ed al Patrimonio comunale, Mariangela Cama, Giovanni Muraca e Rocco Albanese – abbiamo presentato, alla Direzione generale dell’Edilizia statale e degli interventi speciali del dicastero, gli studi di fattibilità tecnico-economica approvati dal nostro esecutivo. Puntiamo a modificare aree periferiche cittadine che consideriamo fondamentali per la crescita sociale ed economica dell’intero territorio».

“A M.E.N.O. C.H.E.” è l’intervento che interessa Arghillà. «L’acronimo – hanno detto i delegati di giunta – sta per “A Mali Estremi…Nuova Organizzazione di Comunità in Habitat Essenziali” ed esprime appieno la filosofia di un piano di valorizzazione ecologica urbana, welfare comunitario e servizi essenziali dove cittadini, istituzioni, società civile, profit e non profit si possono alleare, tramite nuove azioni collaborative, per attivare e fruire di nuovi servizi».

L’obiettivo specifico del progetto è «di attivare e sperimentare in rete azioni di rigenerazione urbana, sociale e produttiva che agiscano contestualmente sul degrado fisico-ambientale, sulla valorizzazione del capitale sociale e, attraverso interventi capaci di garantire il coinvolgimento attivo della popolazione, nella cura degli spazi pubblici e privati e nel contrasto alle fragilità sociali, economiche ed educative”. L’intervento mira a trasformare il ghetto urbano in laboratorio sperimentale di buone prassi, attraverso azioni rigeneranti per riqualificare il quartiere e rendere la comunità protagonista”. Previsti, dunque, l’ammodernamento di 50 alloggi di residenza pubblica, attualmente in condizioni di estremo degrado, attraverso soluzioni di messa in sicurezza, efficientamento energetico e abbattimento delle barriere architettoniche, nonché la realizzazione di orti domestici e playground negli spazi comuni di pertinenza». Il progetto contempla, anche, la realizzazione di impianti fotovoltaici integrati sui tetti degli edifici per i fabbisogni condominiali e soluzioni per il riuso delle acque piovane e usate, da riutilizzare per scopi irrigui negli orti domestici e a fini antincendio». È contemplata, ancora, la riqualificazione delle parti comuni degli edifici al piano terra da destinare alle “Officine di Comunità”, spazi attrezzati per i servizi socio culturali ed attività economiche-produttive e commerciali di prossimità».

Verranno ripristinati gli spazi pubblici dismessi o degradati, spesso ridotti a discariche urbane, mediante la realizzazione di piazza d’acqua, nonché la rigenerazione delle infrastrutture viarie principali con boulevard e frutteti urbani. Il parco di Ecolandia, invece, ospiterà laboratori educativi e didattici di “scuola all’aperto in tutti i settori” per «contrastare il rischio di povertà educativa, combattere la privazione della possibilità di apprendere, sperimentare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni dei giovani del quartiere». Inoltre, è stato programmato il recupero delle antiche infermerie militari, edifici dismessi da oltre un secolo, per realizzare spazi di formazione e ospitalità per fasce meno abbienti.

«Il progetto “E.S.S.E.R.E.” (Equità Sociale, Sostenibilità Ecologica Residenziale) – hanno continuato gli esponenti di Palazzo San Giorgio – renderà il rione Modena-Ciccarello accessibile, sicuro, inclusivo, sostenibile e resiliente sotto il profilo dell’equità sociale e culturale, del benessere personale e abitativo e dell’innovazione tecnologica».

Qui si punta a «rigenerare gli edifici di residenza pubblica cosiddetti “Vele” ed a riqualificare l’area dell’ex Polveriera attraverso il recupero di un fortino militare di grande valore storico-architettonico e paesaggistico e di immobili dismessi creando, oltretutto, un sistema di orti urbani e giardini tematici finalizzati all’integrazione sociale per persone che vivono in condizioni di disagio sociale».

Verrà, quindi, «garantito un sostegno a persone che vivono in condizioni di povertà attraverso una possibilità di occupazione nell’ambito della gestione del bene».

Il Comune, dunque, mira a «riqualificare il quartiere puntando sulle attività culturali con la creazione di un teatro/museo all’aperto, di un centro per artisti e di un percorso ludico-didattico che avvicinare i giovani alla cultura della legalità, alla cultura agricola ed alla sostenibilità ambientale. Il tutto articolato con vari laboratori formativi che accompagnino gli studenti per tutto il percorso di conoscenza».

Infine, “R.E.G.I.A.: Rigenerazione Ecologica Grandi Interventi Ambientali – Masterplan Reggio Sud”, il piano rivolto alla trasformazione della zona Reggio Sud-Gebbione con «la ristrutturazione urbana dell’area dell’ex Deposito di legnami delle Ferrovie e delle infrastrutture verdi di connessione, la riqualificazione di Piazza della Pace mediante la realizzazione di una Watersquare, interventi di potenziamento degli impianti sportivi e la creazione di un parco fluviale lungo le sponde del Torrente Calopinace».

Dai beni dismessi dalla Ferrovie ed acquisiti dal Comune, qundi, nascerà un “eCampus”, un centro didattico-formativo residenziale ad alta rilevanza ecologica.

Piazza della Pace, poi, diventerà uno spazio strategico di socialità, con un sistema di verde pubblico che si snoderà lungo l’asse Viale Galileo Galilei-Viale Aldo Moro, il Viale Messina e Largo Botteghelle. L’area del Torrente Calopinace, invece, sarà trasformata in un boulevard con la riqualificazione del verde e la risoluzione dei nodi strategici del reticolo viario principale (connessioni Via Sbarre, Viale Calabria, Viale Galileo Galilei-Corso Garibaldi, Parco Lineare Sud-Lungomare Falcomatà) ed una sezione che contempli la ciclopedonalità, oltre a prevedere la realizzazione di playground.

«Ecco come cambia la città», hanno affermato Cama, Muraca ed Albanese concludendo: «Dal centro alle periferie, l’obiettivo è il miglioramento sostanziale della qualità della vita dei reggini attraverso interventi destinati a rivoluzionare l’assetto urbanistico e viario ed il concetto stesso di quartiere fino ad oggi comunemente conosciuto. Sono programmi innovativi, un passo avanti al futuro e, soprattutto, con intrinseco un fortissimo impatto sociale, ecologico, economico e produttivo capace di cambiare, concretamente, il destino di importanti porzioni del nostro territorio».

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