«Jole Santelli è stata bocciata su tutta la linea. La sua ordinanza, frutto di assoluta irresponsabilità ed incurante delle più basilari prassi di concertazione istituzionale, ha messo a rischio la salute dei calabresi per meri calcoli politici».

Lo dichiarano i capigruppo della maggioranza che guida Palazzo San Giorgio che, in una nota stampa, aggiungono: «L’ordinanza Santelli, impugnata dal Governo e bloccata oggi ufficialmente dal Tar della Calabria, aveva destato da subito le perplessità, in alcuni casi le vibranti proteste, dell’intera comunità calabrese. Nei fatti respinta dalla stragrande maggioranza dei sindaci tutta la Calabria, dalla stessa Associazione Nazionale Comuni Italiani locale e nazionale, dalla task force di esperti nominata dalla stessa Santelli, dall’ordine dei medici regionale e, soprattutto, dai commercianti e dai cittadini che, con grande senso di responsabilità, non hanno abboccato alla trappola offerta loro da quell’atto firmato in notturna e, per giunta, alla vigilia di una scadenza critica come quella del primo maggio».

«Negli ultimi giorni – sostengono i consiglieri comunali – abbiamo assistito ad un balletto assurdo, una serie di passerelle televisive della Presidente che hanno tentato di coprire l’enorme danno provocato da un provvedimento evidentemente privo di logica e legittimità. La Governatrice, con questo suo modo di fare, ha dimostrato la totale incapacità di gestire la situazione. Se le è rimasto un briciolo di lucidità, in questo suo delirio narcisista, alzi bandiera bianca e si faccia da parte. La Calabria ha bisogno di persone capaci che non mettono a repentaglio la vita dei propri concittadini per meri calcoli politici e ragion di partito».

«Semmai – continuano – le molteplici comparsate televisive hanno messo in luce non solo la sua totale inadeguatezza, ma soprattutto il modo in cui la Governatrice intende guidare la Regione: la sua espressione di malcelato disprezzo e fastidio nei confronti della Città di Reggio Calabria, la più grande ed importante della Calabria, ha mostrato, in diretta nazionale, la vera natura della Santelli, ostaggio di un provinciale e gretto campanilismo ed incapace di governare con equilibrio e di rappresentare l’intero territorio regionale».

Ed ancora: «Il suo tentativo di difendersi dall’indignazione di centinaia di migliaia di persone, giustamente offese dalla sua assurda smorfia, è stata la classica pezza peggiore del buco. Se prima Santelli, con la sua ignobile smorfia, aveva offeso un intero territorio, tanto da sentire il dovere di giustificarsi in maniera goffa ed infantile, ha poi mentito a tutti i reggini e ad ogni calabrese balbettando l’idiozia che, quel gesto di disappunto, fosse in realtà diretto al sindaco della Città».

«Cosa – commentano ancora i consiglieri di maggioranza – peraltro di una gravità inaudita, sia per l’enorme sgarbo istituzionale, ma soprattutto perché, il sindaco, rappresenta un’intera comunità. Offendendolo, la Santelli, ha continuato ad oltraggiare e disprezzare tutti i reggini».

«Prendendo le distanze da questo modo di fare assolutamente lontano dagli interessi dei Calabresi, oggi primariamente il diritto all salute ed il diritto al lavoro, noi rappresentanti delle forze politiche di maggioranza alla guida del Comune di Reggio Calabria, continueremo a lavorare con equilibrio, al fianco del sindaco Falcomatà che ha dimostrato un’ottima capacità di gestione in questa fase di emergenza. Non è un caso che anche il dispositivo del Tar riconosca il danno prodotto dall’ordinanza della Santelli alla Città di Reggio Calabria, che si era anche costituita in giudizio. Cosi come non è un caso che il sindaco Falcomatà abbia prodotto nell’immediatezza, all’indomani dell’ordinanza illegittima della Santelli, una sua propria ordinanza che recepiva le indicazioni nazionali evitando ai reggini di subire i danni prodotti dalla Governatrice.

Il nostro obiettivo adesso è quello riaprire gradualmente e responsabilmente le attività produttive della nostra Città. Sia chiaro infatti che il nostro intento è quello di rimettere in moto la macchina produttiva territoriale il prima possibile. Ma lo dobbiamo fare in sicurezza e rispettando le regole, perchè i Calabresi hanno bisogno di tornare a lavorare ma dobbiamo evitare che questo significhi chiudere subito dopo per un ritorno imprevisto dell’emergenza sanitaria».

«Siamo accanto ai lavoratori e ai commercianti, comprendiamo pienamente le loro esigenze e le loro paure, non è un caso infatti che siano stati proprio loro i primi a bocciare lordinanza della Santelli. La pronuncia del Tar, arrivata una settimana dopo, è il sigillo finale a una vicenda che, soprattutto in questo periodo, ci saremmo volentieri risparmiati».

Non è da meno il sindaco Falcomatà

«Il nostro obiettivo è quello di superare questa emergenza e ripartire subito, gradualmente e in sicurezza. L’ordinanza regionale, illegittima illogica e irresponsabile, rischiava di mandare all’aria tutto ciò che i Calabresi sono riusciti a fare fino ad oggi, rispettando le regole con grande senso di resposabilità e consentendo alla nostra regione di rimanere tra le meno colpite in Italia dall’emergenza sanitaria». È quanto dichiara il sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà commentando la decisione del Tar di sospendere l’ordinanza regionale emanata dalla Governatrice Jole Santelli.

«Oggi la sentenza del Tar di fatto certifica l’illegittimità e l’inopportunità dell’assurdo provvedimento adottato dalla Regione Calabria. Un’ordinanza – ha aggiunto Falcomatà – alla quale negli ultimi giorni si erano opposti l’ordine dei medici, la task force degli esperti medici nominati dalla stessa Regione, l’Anci territoriale e nazionale insieme alla stragrande maggioranza dei sindaci calabresi, il Governo che aveva chiesto che venisse modificata ricevendo il benservito dalla Governatrice, ma soprattutto gli stessi operatori economici e i cittadini cui il provvedimento era diretto. 

È chiaro che non si tratta di una normale vicenda amministrativa – ha aggiunto il sindaco – ma di una questione che ha messo gravemente a rischio la salute dei calabresi e che quindi non poteva passare in cavalleria. Da parte nostra abbiamo immediatamente posto un argine a questo scempio disponendo un’ordinanza che superasse le novità introdotte dalla Regione quasi nottetempo, alla vigilia di una data sensibile come l’1 maggio, allineandoci con le disposizioni del Governo sostenute da serie valutazioni scientifiche e mettendo al riparo dai rischi i nostri concittadini. Allo stesso tempo abbiamo ritenuto di costituirci in giudizio per accertare se l’ordinanza potesse produrre danni al nostro territorio, cosa effettivamente verificata dal Tar che oggi fortunatamente ha messo la parola fine su una vicenda che ci saremmo volentieri risparmiati. 

Noi in questa fase – ha concluso il primo Cittadino – abbiamo l’esigenza di tutelare due priorità assolute: la salute dei cittadini ed il loro diritto al lavoro. Riaprire si quindi, ma in sicurezza, rispettando le norme ed i protocolli e procedendo in maniera graduale e condivisa, senza strattoni, ancor più quando questi provengono da una chiara ed evidente strategia nazionale di polemica politica, che, seppur legittima, non può e non deve mai prevalere sugli interessi del territorio, specialmente su temi delicati come quello della salute dei cittadini».