Continua come un fiume in piena la solidarietà al sindaco Giuseppe Falcomatà per il vile atto ai danni della fondazione Italo Falcomatà.

Circolo Culturale “Rhegium Julii”

Il Circolo Rhegium Julii esprime la propria solidarietà alla Fondazione Italo Falcomatà per il vile atto intimidatorio con danni alle cose perpretato presso la sua sede sociale.

Il gesto inqualificabile colpisce ingiustamente non solo i sentimenti di una famiglia, ma l’impegno storico-culturale portato avanti dagli associati che hanno lavorato a lungo per rafforzare la memoria di ciò che una città intera non può dimenticare.La libertà si conquista anche con atti di civiltà, di tolleranza e di giustizia e questo, spiace dirlo, non appartiene al gesto di chi si è macchiato di un così grave gesto di violenza. Auspichiamo che il futuro ci riservi diversi e nuovi esempi di generosa convivenza civile e culturale perché questo non sia considerato il tempo dell’assenza, dell’odio e della disumanità.

La Commissione Toponomastica

La Commissione Toponomastica del Comune di Reggio Calabria, per voce del proprio Presidente professore Giuseppe Cantarella, in relazione all’indescrivibile episodio di cui si è avuto notizia nella tarda serata del 24 aprile, della devastazione della sede della Fondazione Italo Falcomatà, desidera innanzitutto esprimere i propri sentimenti di vicinanza al Sindaco Giuseppe Falcomatà, alla sua mamma Signora Professoressa Rosetta Neto ed alla sua sorella Dottoressa Valeria Falcomatà, così evidentemente e profondamente toccati in un dolore familiare che si rinnova. La Commissione intende esprimere, inoltre, la propria profonda indignazione per un gesto così ignobile che, profanando un luogo abitato da care memorie, colpisce una benemerita istituzione culturale della nostra Città, che si è resa in questi anni protagonista di interessanti ed apprezzate iniziative, anche benefiche, sempre nel nome dell’indimenticato Sindaco Italo Falcomatà, la cui memoria collettiva non può in alcun modo essere offuscata dalla vigliaccheria di questo gesto offensivo.

Cgil Reggio Calabria – Locri

«La devastazione della sede della Fondazione Falcomatà non può essere derubricata come un mero atto vandalico. Invero è espressione di disprezzo e violenza verso un pensiero, uno stile, un modello considerato da alcuni “diverso”, e quindi sbagliato, colpevole, da colpire».

A dichiararlo è Gregorio Pititto Segretario generale della CGIL di Reggio Calabria – Locri: «Perché è  evidente che quotidianamente ormai nel nostro Paese si usino espressioni violente per attaccare chi esprime pensieri diversi. Questo si cela  dietro i sentimenti antimeridionali e razzisti, ossia il pericolo di estremismi e  rigurgiti fascisti e xenofobi.Dobbiamo impegnarci insieme per un cambiamento del Paese:  ripartire dal lavoro, dalle famiglie, dal sentire civile; e dunque bene hanno fatto tutte le forze politiche a stigmatizzare l’ignobile gesto perché è essenziale pensare che la violenza non sia un metodo riconducibile a nessuna forza partitica e politica». 

Accademia del Tempo libero

«Un’azione sporca e vigliacca! – queste le parole di Silvana Velonà, Presidente dell’Accademia del Tempo Libero di Reggio Calabria, a commento del gravissimo atto vandalico che ha devastato la sede della Fondazione Italo Falcomatà -. Voglio far giungere al Sindaco Giuseppe Falcomatà e alla famiglia, la mia solidarietà e quella di tutta l’Accademia. Questo deprecabile atto rappresenta tutto ciò che va combattuto con ogni mezzo, perché palesa totale assenza di valori e ideali. È un atto vile, perché ha inteso colpire la memoria di una persona che non c’è più, e che tanto ha dato a questa città, non solo come amministratore, ma anche come uomo. È un atto grave perché attacca un ideale di legalità, correttezza, altruismo. La mia speranza è che molti degli oggetti si possano recuperare perché cari ricordi di famiglia, prima ancora che testimonianza storica del nostro passato, e che gli autori di cotanto scempio possano presto essere assicurati alla giustizia. Al nostro Sindaco e a tutta la sua famiglia giunga il sostegno e l’ideale abbraccio del direttivo dell’Accademia».

Legambiente

Legambiente Reggio Calabria esprime la sua profonda indignazione in merito al vile atto subito dalla Fondazione “Italo Falcomatà”. La devastazione perpetrata da ignoti che hanno vandalizzato i locali, accanendosi sugli oggetti e ricordi personali del sindaco di Reggio Calabria, è un attentato ignobile che offende tutta la città.

La memoria di Italo Falcomatà e della splendida Primavera di Reggio sono un patrimonio per tutti, e suscitano un sentimento collettivo di indignazione e sconcerto. “Siamo intimamente legati a quella stagione politica esaltante, di rinascita sociale e culturale, di cui abbiamo fatto parte, attraverso la presenza in Giunta di uno di noi – afferma Nicoletta Palladino, presidente Circolo Legambiente Città dello Stretto -. Nel ricordo caro e affettuoso della persona Italo, delle sue doti di amministratore e della limpida figura di uomo politico, esprimiamo solidarietà alla famiglia e ai membri della Fondazione”.

Oggi che è la Festa della Liberazione, la giornata del ricordo di un passato di lotta e di Resistenza, deve essere ricordata anche “quella” Resistenza della Primavera reggina. Il circolo di Legambiente è ancora più colpito perché questo episodio è stato così vicino all’appuntamento annuale della Corrireggio, cui Italo Falcomatà era molto legato, e che proprio in una sua edizione successiva alla scomparsa ha sostenuto la nascita della stessa Fondazione. 

Questo episodio nulla cancella della memoria di Italo Falcomatà, che anzi si rinnova più forte in questa circostanza sgradevole in tanti cittadini.

Al di là dell’atto in sé che ci si augura sia opera solo di sconsiderati, si esprime l’augurio e la speranza che questa Città, nelle sue varie espressioni anche politiche bipartisan, faccia i conti con una grande questione che rimane ancora aperta, sospesa tra passato e presente.

La rappresenta bene il verso finale di una poesia del grande Majakovskij utilizzata in una Corrireggio di tanti anni fa e che a Italo piacque tantissimo: “…Perché infine tutte le altre questioni sono più o meno chiare: quella del pane e quella della pace. Ma questa questione cardinale della primavera bisogna, costi quel che costi, risolverla adesso”.