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Aveva chiesto di promuovere il padre, già dipendente Avr, a caposquadra. Nel mirino della Dda reggina è finito anche il consigliere comunale Filippo Quartuccio, accusato dai magistrati di tentata concussione.
Una richiesta a cui l’indagata Veronica Gatto riteneva di non acconsentire anche se prevedeva che il consigliere avrebbe iniziato ad attaccare pubblicamente la società (“Cioè.. il padre di Quartuccio diventa capo squadra dalla sera alla mattina senza nè arte nè parte… cacciatelo dalla testa”. E poi: “’ora vedi che questo mi attacca da tutte le parti con il servizio”).
Come previsto dalla Gatto, pochi giorni dopo pervenivano all’Avr tre diffide da parte di Quartuccio (“il fìglio oggi ha mandato tre diffide al settore qualità ambientale”). «La stessa Gatto – si legge nel decreto con cui il tribunale ha imposto l’amministrazione giudiziaria alla società – qualificava la condotta del predetto quale concussione (“o ti dai una calmata o altrimenti ti denuncio in Procura sappilo questa si chiama concussione”), pur non dando mai seguito alla denuncia, manifestando tuttavia l’intenzione di informare il sindaco delle condotte dei suoi consiglieri comunali».

