Il promotore per il riconoscimento del marchio ospite a “Dentro la Notizia” insieme all’europarlamentare Denis Nesci. «Il disciplinare garantisce la tracciabilità. Adesso si aprono prospettive nuove»
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Dentro la notizia 301025 Nesci Previtera
«Si arriva trafelati ma soddisfatti a questo risultato. Un percorso durato anni e travagliato ma che finalmente ci fa proiettare verso le nuove realtà della ipg economy». Ospite di “Dentro la Notizia”, la rubrica di approfondimento giornalistico di LaCNews24 condotto da Pierpaolo Cambareri, Rosario Previtera parla del nuovo percorso di sviluppo del bergamotto di Reggio Calabria, che ha ottenuto nei giorni scorsi il via libera al riconoscimento del marchio Igp, l’indicazione geografica protetta, un momento di svolta per il prodotto tipico reggino delle cui prospettive e dei risultati raggiunti si sta discutendo in queste ore in un incontro pubblico all’Università Mediterranea. Incalzato da Silvio Cacciatore, Previtera, che in questi anni si è battuto molto per il riconoscimento del marchio, ha sottolineato «Come il bergamotto potrà entrare in un contesto importantissimo dal punto di vista economico. C’è tanto orgoglio ma siamo investiti di tanta responsabilità, con circa 500 aziende aderenti. Con l’igp si potrà lavorare sul mercato libero del fresco. Il disciplinare garantisce la tracciabilità, i consumatori del nord Italia l’hanno capita da tempo. A parità di prodotto e di prezzo, scelgono un prodotto a marchio. E’ successo per il limone di Siracusa e l’arancia rossa di Sicilia».
Se non ci saranno opposizioni il disciplinare passerà nei prossimi 15 giorni sui tavoli di Bruxelles. A garantire l’impegno politico in tal senso è l’europarlamentare Denis Nesci. «Speriamo che non ci siano intoppi, cercheremo di dare il massimo per accorciare la decisione finale – ha detto - Il bergamotto è conosciuto in tutto il mondo, ma serviva un marchio che potesse garantirne l’eccellenza. E’ necessario portare la Calabria a sfruttare tutte le opportunità a livello europeo che servono per recuperare il gap rispetto alle altre regioni. Siamo convinti di aver intrapreso la strada giusta. Serve costanza e sinergia, serve costruire una piattaforma condivisa di supporto a noi rappresentanti istituzionali sulla base delle reali esigenze del territorio. Andare a certificare un prodotto è mantenere una garanzia per il consumatore. L’Europa sta lavorando molto sulla tracciabilità e sull’etichetta dei prodotti. Se non avrà un marchio questo prodotto andrà nel limbo dell’anonimato e sarà fuori dal mercato unico europeo. Gli agricoltori non possono rischiare questo. Il bergamotto rappresenta la Calabria e il sacrificio di tanti agricoltori. Abbiamo da sempre cercato sponde europee, perché l’identità del prodotto sia rispettata».
Ospite nel meeting reggino anche la perita agraria Liliana Cirillo, secondo cui grazie all’Igp si coniuga tradizione e innovazione: «Dobbiamo capire che il bergamotto racchiude l’essenza dell’innovazione dell’agricoltura – ha detto ai microfoni di Silvio Cacciatore - Possiamo essere presenti e monitorare la tracciabilità e possiamo formare dei giovani che vogliono affrontare il futuro. La valorizzazione del prodotto ha migliorato le condizioni di marketing. Se sul mercato è presente un prodotto igp, quel prodotto avrà sempre un quibus in più».

