Scuole inagibili a Reggio, in corso sopralluoghi per sedi alternative e già programmati imminenti interventi di sistemazione
Nel plesso Klearchos dell'istituto comprensivo Falcomatà - Archi, che sarà interdetto solo parzialmente, atteso nelle prossime settimane l'allestimento dei nuovi spazi interni allo stesso edificio dove allocare le classi da trasferire. La missiva al sindaco Falcomatà
Nove plessi scolastici inagibili sul territorio comunale di Reggio Calabria. Di essi qualcuno investito da criticità molto più consistenti che comporteranno la chiusura, come nel caso del plesso Pythagoras, già interdetto in via prudenziale dallo scorso anno, e del plesso centrale Vitrioli dell’ic Vitrioli Principe di Piemonte che dovrà trasferire anche uffici e archivi oltre le classi. Il Galluppi pare essere la struttura purtroppo più compromessa. Con ogni probabilità, neppure gli interventi che il Comune dovrà predisporre nelle altre scuole, sarebbero utili per recuperarlo.
Ricordiamo le altre scuole in cui i carotaggi, condotti nell’ambito del piano Scuole Belle e Sicure, hanno accertato una condizione di insicurezza sismica: scuola primaria di Condera, già sottoposta a verifica nel 2023, e dove a breve saranno avviati i lavori di adeguamento e ristrutturazione, Dante Alighieri Catona (secondaria di primo grado), distaccamento Dante Alighieri Catona, Melissari Tremulini, Frangipane edificio Nord.
Il plesso Klearchos parzialmente inagibile
Le criticità sono circoscritte e già in corso di risoluzione, grazie alla previdente interlocuzione già avviata dalla dirigente scolastica Serafina Corrado, nel plesso Klearchos dell’istituto comprensivo Falcomatà – Archi.
Il tenore della comunicazione del settore Istruzione inviata questa mattina ai dirigenti delle scuole interessate non dettagliava la situazione delle singole scuole la cui inagibilità, nella maggior parte dei casi, non investe l’intero edificio. È il caso plesso Klearchos dell’istituto comprensivo Falcomatà – Archi solo parzialmente compromesso nella parte del corpo 3 del fabbricato lato nord.
La missiva al Comune
La dirigente Serafina Corrado ha prontamente scritto oggi stesso al Comune e a tutto il personale comunicando di assumere tutte le iniziative di cautela previste dalla legge e illustrando le misure messe in atto per garantire la sicurezza. Ciò a seguito della comunicazione del Comune che dovrà comunque essere seguita da apposita ordinanza sindacale, ancora non firmata dal sindaco Giuseppe Falcomatà.
«L’interdizione coinvolge 8 aule didattiche allocate nella porzione dell’edificio in questione: 5 di scuola primaria e 3 di scuola secondaria di primo grado. Al fine di tutelare i minori del bacino d’utenza di Archi, la scrivente, in fase interlocutoria e preliminare, proponeva all’Ente soluzioni organizzative, per come condivise in sede di sopralluogo con funzionari e referenti tecnici incaricati all’uopo, atte a garantire l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2024/2025 a tutela degli interessi e dei diritti degli alunni iscritti e frequentanti, per il predetto anno scolastico presso il plesso de quo.
Le soluzioni concordate necessitano di interventi di supporto, di natura ordinaria e straordinaria, a carico dell’ufficio tecnico dell’Ente e di tutti i soggetti istituzionali che, a vario titolo, sono coinvolti nei processi di risistemazione/allestimento dei nuovi spazi che dovranno essere perfettamente agibili entro il 15 settembre p.v.».
Lavori da ultimare e il nuovo piano di emergenza
È quanto si legge nella missiva che si conclude con l’invito al Comune «nella persona del Sindaco ad adottare, nel più breve termine i provvedimenti interdittivi, se ritenuti opportuni, preannunciati dalla dirigente Daniela Roschetti, al rigoroso rispetto dei termini concordati per l’ultimazione dei lavori, da avviare tempestivamente, e comunque da consegnare entro il 12/09 p.v. al fine di garantire l’ordinato avvio delle lezioni previsto per il 16/09 p.v.; a predisporre tutte le misure di sicurezza necessarie al fine di tutelare l’incolumità dei minori e dell’utenza che transita per raggiungere l’edificio e frequenta la porzione di plesso agibile; a predisporre, a seguito della conclusione dei lavori, il nuovo piano di emergenza, adeguato e coerente con la situazione di fatto, ovvero tutti gli interventi e le misure utili al fine di garantire il benessere e prevenire rischi all’incolumità dell’utenza».
Dunque l’amministrazione comunale reggina, nel prosieguo dei sopralluoghi che ancora sta eseguendo per reperire soluzioni alternative adeguate e tempestive, considerando anche i locali dell’ex Ciapi, dell’ex Inapli e del seminario Pio XI, dovrà fare fronte, entro le prossime settimane ai lavori di risistemazione/allestimento dei nuovi spazi dove allocare le classi da trasferire.