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Bronzi di Riace, il documentario “Semidei” alle giornate degli autori a Venezia

La pellicola ripercorre mezzo secolo di storia raccontando le due statue bronzee meglio conservate al mondo

Bronzi di Riace, il documentario “Semidei” alle giornate degli autori a Venezia

Il documentario Semidei, prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra per Palomar Mediawan, realizzato con il sostegno della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari Opportunità e Fondazione Calabria Film Commission, in occasione delle celebrazioni dedicate al 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, per la regia di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta sarà presentato in anteprima mondiale alla 20. edizione delle Giornate degli Autori (30 agosto – 9 settembre 2023) nella sezione “Notti di Edipo”.

Semidei è un documentario che ripercorre mezzo secolo di storia raccontando le due statue bronzee
meglio conservate al mondo, i due misteriosi guerrieri che riemersero dal mare di Riace nel 1972
, dopo
duemila anni passati sott’acqua. Interviste e documenti inediti, testimonianze dirette e il racconto di un
presente in tumulto saranno il cuore di questo viaggio. I Bronzi di Riace rappresentano il nostro
passato ma, come ogni cosa smarrita e poi ritrovata, incarnano anche i desideri di futuro, di pace e di
bellezza che animano da sempre il genere umano.

Fabio Mollo (Il sud è niente, Il padre d’Italia, Anni da cane) sarà al Lido insieme ad Alessandra Cataleta (La vita che mi diedi. Storia e gesta di Anna Cuticchio, pupara) per presentare il film.

Note di regia

In una lectio magistralis tenuta all’università della Calabria, il filosofo e critico d’arte Georges Didi- Huberman afferma che i desideri inconsci sono desideri arcaici di ciò che ancora non sappiamo,
quindi desideri di futuro. 
 
Si può intravedere il futuro guardando due statue di 2500 anni fa? 
 
L’arte sospende il tempo, mescolando passato, presente e futuro.  Ed è per questo anacronistica. 
In “Semidei” materiale di repertorio del passato e materiale originale contemporaneo si alternato e si
mescolano, provando a creare un unico presente lungo 2500 anni e ad immaginare il futuro. Perché
oggi è del futuro che abbiamo più paura, non del passato. 


I Bronzi sono lo spazio, e quindi i luoghi che hanno attraversato dal momento della loro creazione fino
al ritrovamento in Calabria. Un paesaggio che si apre lungo la loro pelle di bronzo, si fonde con essa,
diventando una cosa unica, forte, meravigliosa, complessa e fragile al tempo stesso, che deve essere
protetta.


Sono i due fratelli Eteocle e Polinice che si uccidono a vicenda per la stessa corona e sono anche i
santi Cosma e Damiano, protettori di Riace e della sua gente. 
Sono soprattutto esseri umani, in carne e ossa: una giovane donna di Riace che lotta per la sua
emancipazione oggi, così come Adele Cambria ha fatto durante la sua attività di giornalista e
intellettuale; uno studioso di fama internazionale che ha dedicato la sua intera vita allo studio delle
statue, così come un ragazzo Rom di Lamezia Terme che le vede per la prima volta; il sub romano
che li ha tirati fuori dal fondo del mare, così come i quattro adolescenti di Riace che hanno creduto di
averli visti per primi. 


I Bronzi siamo tutti noi che, nel corso dei secoli, li guardiamo, estasiati, rapiti: ci riflettiamo sulla
superficie della loro pelle metallica e vediamo noi stessi riflessi, o meglio ancora, il desiderio che
abbiamo di noi stessi. 
Ed è per questo che sono Semidei. 
 
Questo film è una lettera d’amore alla Calabria e alla sua gente, a cui I Bronzi hanno affidato il
messaggio di pace che custodiscono, e di cui l’intera umanità ha bisogno, oggi più che mai.

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