Ha raccontato di aver fatto da garante e che gli fu chiesto di firmare un documento in cui lui stesso si assumeva ogni responsabilità su tutto ciò di spiacevole che sarebbe potuto accadere durante l’esibizione di Mia Martini sul palco dell’Ariston.

La rivelazione arriva da Renato Zero il quale, nel corso di una puntata del Bsmt, il podcast di Gianluca Gazzoli, ha confessato di aver firmato un accordo per permettere a Mimì di partecipare al Festival di Sanremo con “Almeno tu nell’universo”. Un capolavoro che conquistò il Premio della Critica e un grande plauso da parte del pubblico, e che, nonostante ciò, si classificò solo in 9ª posizione.

La canzone, oggi un classico della musica italiana, è diventata iconica, soprattutto alla luce del tragico destino che colpì Mia Martini, trovata morta il 12 maggio 1995 nella sua casa a Cardano al Campo, nel Varesotto.

«Quando lei è andata a Sanremo, io ho tentato di andare direttamente alla fonte con il brano ‘Almeno tu nell’Universo’ – Esordisce il celebre cantante, che aggiunge – Qualcuno mi disse: “Peccato che è Mia Martini”. […] Qualcuno mi ha pure detto: “Se firmi questa carta, che tu vieni le sere di Sanremo insieme a lei…», aggiungendo “così, se dovesse crollare giù il teatro, stai pure tu lì”. E io ho firmato la carta, che purtroppo non ho più con me. Ma so io cosa ho firmato, per far salire Mimì su quel palcoscenico’» ha concluso spiegando che si prese una sorta di responsabilità, firmando quella carta, per proteggerla e farla esibire.

La “maledizione” di Mia Martini: questa fu la voce che si diffuse nel mondo della musica, diventando sempre più potente. Mia Martini cominciò a essere additata come una persona che portava sfortuna. La prova di queste dicerie si ritrova nel racconto di Renato Zero, che per proteggerla, quell’anno a Sanremo, decise di accompagnarla e starle vicino.