Due sipari che si alzano a pochi chilometri di distanza e raccontano, ciascuno a modo suo, la stessa sete di bellezza. È il tempo del teatro in riva allo Stretto, con Villa San Giovanni e Reggio Calabria pronte ad accendere una nuova stagione di emozioni, riflessioni e comunità.

Al Teatro Primo, diretto da Silvana Luppino e Christian Maria Parisi, va in scena la dodicesima stagione di Drammaturgia Contemporanea e la rassegna “Bambini a Teatro” 2025/2026. Un doppio percorso che conferma il ruolo del piccolo spazio di via delle Filande come presidio culturale e civile. In un’epoca di connessioni digitali e disconnessioni umane, la nuova stagione nasce dal desiderio di ritrovare, attraverso l’arte, la parte più autentica di sé.


«Siamo costantemente online, ma rischiamo di perdere la connessione emotiva. L’Arte può restituirci quella sensibilità che stiamo smarrendo», spiegano Luppino e Parisi. Da ottobre ad aprile, il cartellone attraversa le molte forme del sentire contemporaneo: dalla memoria struggente di Dora in avanti di Domenico Loddo, alla lucida ironia di Tiger Dad di Rosario Palazzolo, fino alle parabole sull’identità, la perdita e la rinascita firmate da Nicola Alberto Orofino, Tino Caspanello e Marco Ceccotti.
Accanto alla stagione principale, anche una rassegna per le famiglie, “Bambini a Teatro”, con burattini, musica e fantasia per avvicinare i più piccoli alla magia del palcoscenico. E poi la Scuola di Teatro Primo, che da sedici anni forma nuove voci e nuovi sguardi, continuando a fare del teatro un’esperienza di crescita personale prima ancora che artistica.

Intanto, a pochi chilometri di distanza, Reggio Calabria ed il Teatro Cilea si preparano a vivere un’altra grande stagione firmata Officina dell’Arte. Un teatro popolare nel senso più alto del termine, che coniuga intrattenimento, riflessione e solidarietà. Anche quest’anno, decine di famiglie in difficoltà potranno assistere gratuitamente agli spettacoli grazie alla collaborazione con realtà come Lumaca Basket, Grace, Il Pellicano e Ail, segno tangibile di un’arte che si fa anche impegno sociale.

Sarà Marco Cavallaro a inaugurare la stagione, il 17 ottobre, con una commedia intelligente e ironica che affronta il tema del giudizio e dell’accettazione di sé. «Racconto una donna che decide di vivere senza preoccuparsi del pensiero degli altri. È una storia d’amore e di libertà», spiega l’attore siciliano, che firma anche il testo. Con lui sul palco Valentina Stradini, Olimpia Alvino e Marco Maria Della Vecchia, in un intreccio di personaggi che rappresentano le fragilità e le contraddizioni del nostro tempo, tra risate e spunti di verità.

E mentre cresce l’attesa per l’arrivo di Angelo Duro, protagonista il 13 e 14 novembre con lo spettacolo «Ho tre belle notizie», il Cilea si conferma un luogo capace di accogliere il meglio della comicità e della drammaturgia nazionale. «Ogni stagione è una sfida, ma anche una gioia. Appena si chiude il sipario, cominciamo già a pensare alla prossima», dice Piromalli, circondato dall’entusiasmo di un pubblico che non ha mai smesso di credere nella forza del teatro.