Aeroporto Reggio, la nuova aerostazione non “decolla”: risolto il contratto con l’impresa
Sacal ha comunicato la risoluzione del contratto al consorzio Infra Tech. Il progetto esecutivo presentato non è stato ritenuto meritevole di approvazione. Dunque i lavori di Adeguamento, riqualifica e ampliamento dell'aerostazione passeggeri non sono mai effettivamente partiti
Non hanno prodotto alcun risultato positivo le interlocuzioni tra Sacal, società aeroportuale calabrese, e il raggruppamento temporaneo di imprese Consorzio stabile Infra tech. Nel marzo dello scorso anno, era stato stipulato il contratto a seguito dell’aggiudicazione tramite appalto integrato della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori relativi all’intervento di “Adeguamento, riqualifica e ampliamento dell’aerostazione passeggeri”. Si trattava del più corposo (oltre 12 milioni e mezzo di euro) finanziato con l’emendamento Cannizzaro.
Nessun punto di incontro utile a salvare l’iter faticosamente avviato per l’intervento più radicale e decisivo per il rilancio anche infrastrutturale del Tito Minniti. Dunque Sacal ha formalizzato la risoluzione del contratto per grave inadempimento contrattuale consistente nella mancata approvazione del progetto esecutivo. La progettazione esecutiva trasmessa dal Consorzio Infra Tech non è stata ritenuta meritevole di approvazione da Sacal e Enac.
Interlocuzioni infruttuose
Dopo aver superato lo scorso anno l’impasse legata ai costi levitati, con una diluizione di interventi, lo scopo di proseguire l’iter e arrivare all’approvazione del progetto esecutivo e così avviare i lavori, resta solo sulla carta. Il nodo del progetto esecutivo emerso con le osservazioni critiche mosse da Sacal non è stato sciolto, nonostante le proposte di ottimizzazione del Consorzio, previa richiesta documentali a Sacal. Nessun accorso utile è stato raggiunto. E i lavori, che avrebbero dovuto avere inizio dopo l’approvazione del progetto esecutivo lo scorso anno, di fatto non sono mai iniziati. Ciò al netto di attività propedeutiche e altri interventi funzionali.
Gli scenari
Con ogni probabilità sarà un giudice a dirimere la questione in sede di contenziosa. Nel frattempo, a meno di non perdere i finanziamenti e disattendere gli a impegni assunti, Sacal dovrà affidare nuovamente i lavori. Ha facoltà di procedere con la valutazione di idoneità della seconda impresa in graduatoria, la cui situazione nelle more potrebbe essere mutata. Opzione questa tra le più gettonate in situazioni simili poichè consente di procedere più speditamente. Resta, comunque, in capo a Sacal l’altrettanto possibile opzione di procedere con nuova gara. Certamente si va verso una dilatazione dei tempi, oggi imprecisata, per la realizzazione di lavori di restyling fondamentali per il Tito Minniti.
Il progetto
Il progetto è quello di adeguamento antisismico aerostazione passeggeri, ristrutturazione impianto antincendio, riqualifica impianti e finitura, aerostazione, ampliamento sala imbarchi. Stazione appaltante è Sacal con Enac. Impresa aggiudicatarie sono il consorzio stabile Infra Tech e il consorzio Integra e le imprese esecutrici Costruzioni Bruno Teodoro, Effebi, Terminal dello stretto. Progettazione esecutiva affidata a Ati project.
Nessun accordo raggiunto
La mancata convergenza di intenti si è cristallizzata nelle posizioni contrapposte di Sacal e consorzio Infra Tech.
Sacal accusa il consorzio di non avere rimosso le situazioni che ostacolavano il regolare confronto tecnico funzionale alla redazione del progetto esecutivo. Ciò nonostante richieste, diffide e solleciti. La Direzione dei lavori nel febbraio 2024 ha bollato come inadeguati alcuni interventi previsti in una struttura che avrebbe dovuto restare in esercizio e aperta al pubblico in costanza di lavori. Interventi che, dunque, non avrebbero consentito al Consorzio di rispettare l’obbligo di non interferenza delle fasi di lavorazioni l’operatività aeroportuale.
Il Consorzio ritiene, invece, che Sacal abbia tardivamente evidenziato l’aumento del traffico passeggeri e le criticità connesse, tra i principali elementi ostativi all’approvazione del progetto esecutivo presentato lo scorso ottobre. Il consorzio riferisce, altresì, come in occasione di incontri e riunioni formali, in cui sempre sarebbe stata sempre manifestata massima collaborazione, si riferiva del progetto esecutivo presentato in corso di validazione da parte del Rup e di approvazione da parte di Enac. Evidenzia, altresì, come solo qualche giorno dopo la sua presentazione a Sacal, lo scorso ottobre, il progetto esecutivo fosse già stato trasmesso alla Contec per la validazione.
Sacal controbatte riferendo delle reiterate e disattese comunicazioni con rilievi e criticità che l’Appaltatore non avrebbe potuto non riconoscere. Lamentata anche la mancata collaborazione dimostrata con riferimento alla mancata sottoscrizione dell’accordo aggiuntivo. Questo aveva ad oggetto interventi di miglioramento e ottimizzazione proposti da Sacal al solo scopo di poter adeguare e recepire il progetto esecutivo e dare seguito ai lavori. Neppure è stata, dunque, risolutiva l’opzione di suddividere in due stralci i lavori per non compromettere l’operatività.
La verifica della Contec
Presentato nell’ottobre dello scorso anno in una seconda versione aggiornata ed emendata, il progetto esecutivo era stato subito inviato alla Contec. Tale società è incaricata da Sacal dal 2021 della validazione dei progetti definitivi ed esecutivi degli interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’aeroporto di Reggio Calabria. Una verifica completata lo scorso aprile e andata a buon fine, seppure dopo sei mesi e dopo numerose osservazioni e revisioni della stessa Contec.
Carenza originarie del Pfte oppure variante?
Il nodo è tuttavia rimasto stretto e legato a questioni dirimenti. Tra queste spiccano, appunto, quelle tecniche relative alla realizzazione dei lavori tenendo conto dell’impegno a tenere aperto in piena operatività e sicurezza lo scalo durante il loro espletamento. Uno scalo che però, con l’attivazione delle nuove rotte Ryanair, in questo 2024 presenta un volume passeggeri non paragonabile a quello del 2023. Il traffico passeggeri dello scorso anno aveva costituito la base del Piano di Fattibilità Tecnico-Economica (Pfte) originariamente approvato da Enac.
Piano ritenuto superato da Sacal che ha per questo richiamato l‘obbligo in capo al progettista di tenerne conto e di aggiornare il progetto in corso di approvazione da parte di Enac.
Il consorzio ha invece ribattuto che non trattasi di carenze emerse durante la fase di progettazione, dunque già presenti in origine, ma di circostanze sopravvenute che hanno modificato l’iniziale situazione oggetto del Pfte e non prevedibili al momento dell’affidamento dell’appalto. In ragione di ciò non sarebbe stato da richiamarsi l’obbligo (anche economico) in capo al progettista ma la necessità di intervenire con una variante. Quest’ultima richiede altra apposita procedura che avrebbe anche potuto richiedere un aumento dei costi.
Lavori già sospesi
Questo il contesto in cui è maturato un insanabile conflitto di posizioni che ha portato alla risoluzione del contratto. Nei lavori rientravano anche le nuove e più ampie sale di imbarco della nuova aerostazione per far fronte a un traffico passeggeri in aumento. Situazione attualmente fronteggiata con non pochi disagi con la rimodulazione temporanea di altri spazi dove oggi sono allocate le stesse sale, eseguiti dallo stesso consorzio Infra Tech.
Adesso il cantiere, di fatto fermo, sarà smantellato con tutte le incognite del caso.
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