«Noi dobbiamo cambiare l’approccio, il punto di vista. È una cosa che noi abbiamo fortemente voluto ed è un’attività di programmazione di questi anni. Rientra nell’ambito delle scuole Belle e Sicure. L’idea cioè di fare una verifica seria, approfondita, definitiva sullo stato di salute delle nostre scuole, dei nostri plessi scolastici».

La questione dell’inagibilità di nove plessi scolastici inagibili, in toto o in parte, è ormai esplosa. Dagli allarmi lanciati dal sindacato Uil Scuola, al tam tam tra genitori preoccupati di cosa succederà tra una ventina di giorni, quando è previsto l’inizio dell’anno scolastico per gli studenti, è stato un attimo. Il sindaco Giuseppe Falcomatà, a margine della presentazione di una iniziativa culturale a Palazzo San Giorgio, non elude la domanda che tanti reggini vorrebbero rivolgergli, e prova a ribaltare, come lui stesso dice, il punto di vista, trasformando quella che nei fatti è una vera e propria emergenza in una opportunità. Emergenza che era esplosa durante lo scorso anno scolastico e che aveva visto il trasferimento in massa di tanti studenti in locali a volte improvvisati, creando tanto allarmismo tra i genitori e, anche sul versante politico, alcune incomprensioni tra il sindaco che stava reinsediandosi a Palazzo San Giorgio dopo l’assoluzione in merito all’affaire Miramare, e gli assessori interessati.
«Sono state fatte indagini su venticinque istituti, e di questi venticinque istituti nove hanno registrato problematiche di tenuta statica o di tenuta sismica. Rispetto a questi nodi – continua il prima cittadino – con i nostri uffici, io ringrazio la dirigente Roschetti e l’assessore Briante, abbiamo iniziato a verificare la disponibilità di altri plessi scolastici o insieme ai dirigenti scolastici la possibilità di riorganizzare queste sezioni, queste classi, all’interno diciamo degli stessi istituti comprensivi».

L’operazione per il sindaco ha dato i suoi frutti, ma la situazione è tutt’altro che risolta.
«Su sei di queste nove scuole la situazione è stata già risolta attraverso la soluzione interna o su altri istituti limitrofi, perché parliamo sempre di scuole elementari e scuole medie e l’obiettivo è quello di rimanere nel quartiere e nel circondario perché non sono istituti superiori quindi le famiglie scelgono anche in base alla zona in cui risiedono. Per tre di questi plessi, invece, non siamo riusciti ancora ad organizzarci internamente e ci sono in corso delle interlocuzioni con altre istituzioni per verificare la disponibilità di locali idonei ad ospitare le classi e i ragazzi, sempre secondo lo stesso principio di territorialità».

A chi accusa l’amministrazione di non aver comunicato con le giuste tempistiche i problemi venuti fuori in queste ore, Falcomatà risponde che le interlocuzioni e i sopralluoghi per trovare nuovi edifici sono continuate in questi giorni in maniera incessante e che naturalmente Palazzo San Giorgio per scelta non ha inteso comunicare all’esterno lo stato dell’arte se non prima di avere un quadro definitivo della situazione.

«Io invito a non fare allarmismi – rimarca Falcomatà – perché non ce ne sono di allarmismi, e invece trasmettere un messaggio che finalmente la città attraverso questo percorso fatto dall’amministrazione ha un quadro chiaro dello stato degli edifici. Ovviamente nei prossimi giorni, a strettissimo giro, faremo una comunicazione istituzionale, condividendola con i dirigenti scolastici e con i rappresentanti degli studenti, che chiarirà tutto il percorso e dirà come verranno collocate queste classi. Quindi sono abbastanza fiducioso che a stretto giro grazie a una sinergia interistituzionale vera avrete notizie. Noi il problema lo risolveremo. Anzi in alcuni casi sarà anche migliorativa come soluzione».