Fondazione Greca di Calabria, approvato il nuovo Statuto in Commissione in Consiglio Regionale
La riorganizzazione della Fondazione punta a valorizzare le comunità grecaniche in Calabria, con una struttura più agile e un ruolo centrale per il Presidente
La Terza Commissione del Consiglio Regionale della Calabria ha approvato a maggioranza il nuovo Statuto della Fondazione Istituto Regionale per la Comunità Greca di Calabria, un importante passo avanti per la valorizzazione della cultura grecanica nella regione. La proposta, presentata dalla Giunta regionale su iniziativa dell’assessore Gallo, è frutto di un intenso lavoro di confronto con le comunità locali e gli organi competenti, tra cui il Comitato delle Minoranze Linguistiche (Coremil), che ha approvato il testo lo scorso 1° luglio 2024.
La Fondazione ha sede a Bova Marina, presso il palazzo che affianca il Municipio, costruito agli inizi degli anni ’90. Oggi, dopo diversi anni, grazie anche all’energia del nuovo presidente Nino Spirlì, già Presidente facente funzioni della Regione Calabria, la Fondazione si prepara ad aprire le sue porte con un programma di attività volto al rilancio della minoranza greca di Calabria.
«Da subito, si cambia pagina e registro, garantendo la fine dell’oblio al quale, per troppi anni, è stata “condannata” la Fondazione» aveva dichiarato il neo commissario Spirlì lo scorso novembre, giungendo a Bova Marina. Sotto la sua guida, sono stati avviati importanti lavori di riqualificazione dei locali dell’Istituto che, negli anni, hanno ospitato uffici del Comune di Bova Marina, la Pinacoteca Civica, e persino – fino a oltre un decennio fa – la Guardia Medica.
I lavori della Commissione
Nel corso della seduta, il Presidente della Commissione ha illustrato i punti chiave del nuovo Statuto, evidenziando la necessità di una riorganizzazione che renda la Fondazione più operativa e rapida nelle decisioni, adattandola alle mutate esigenze normative e culturali. Fondata nel 2003 e trasformata in Fondazione nel 2008, l’istituzione non ha mai avviato appieno le sue attività originarie, e la revisione dello Statuto si pone l’obiettivo di colmare queste lacune.
Il nuovo Statuto prevede un’importante semplificazione della governance: la Fondazione sarà guidata unicamente dal Presidente, nominato dal Presidente della Giunta regionale su proposta dell’assessore alle minoranze linguistiche, e dal Revisore dei conti. Il Presidente avrà poteri decisionali ampliati per gestire in maniera ordinaria e straordinaria l’ente, una scelta volta a velocizzare i processi decisionali, centralizzando le competenze che prima erano distribuite tra più organi.
Tra le novità più rilevanti, è stata istituita l’“Assemblea di comunità”, che definirà le linee di sviluppo culturale e scientifico, riceverà suggerimenti e proposte, e monitorerà l’andamento delle attività della Fondazione. La vecchia “Commissione scientifico-culturale” è stata sostituita dal nuovo “Comitato tecnico-scientifico”, i cui membri saranno nominati dall’Assemblea di comunità, mantenendo funzioni simili alla precedente struttura.
Durante i lavori della Commissione, sono emerse alcune preoccupazioni. Amalia Bruni, del Partito Democratico, ha evidenziato il rischio di scarsa trasparenza nelle modifiche proposte e ha chiesto di visionare il parere del Coremil. Ha inoltre espresso perplessità riguardo al trasferimento delle competenze dal Dipartimento Cultura al Dipartimento Agricoltura, sottolineando la necessità di coinvolgere maggiormente gli Uffici scolastici regionali e provinciali per sostenere l’insegnamento delle lingue minoritarie.
Il dirigente del Settore strategie per le aree interne, Giuseppe Palmisani, ha difeso il provvedimento, chiarendo che il nuovo Statuto rispecchia fedelmente le indicazioni del Coremil e risponde all’esigenza di rendere la Fondazione più funzionale agli obiettivi per cui è stata creata. Palmisani ha anche rassicurato la Commissione sulla disponibilità di fornire tutti i documenti necessari per una completa visione del processo decisionale.
L’approvazione del nuovo Statuto arriva in un momento cruciale per la tutela delle minoranze linguistiche in Calabria. Secondo quanto emerso dal dibattito, il nuovo assetto dovrebbe garantire una gestione più efficace delle risorse e delle attività, consentendo alla Fondazione di perseguire in modo più incisivo la sua missione di promuovere e preservare il patrimonio culturale e linguistico della comunità grecanica.
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