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Festività finite ma niente novità sotto l’albero per il Ponte sullo Stretto. La città di Villa San Giovanni freme e, soprattutto, quella parte di popolazione che sarà inevitabilmente soggetta agli espropri. Ma anche in tal senso nessuna buona nuova.
Progetto ponte fermo
«La situazione è esattamente quella che abbiamo descritto due mesi fa. Siamo in attesa di sapere quali sono gli aggiornamenti al progetto definitivo non licenziato». Lo ha chiarito il sindaco di Villa San Giovanni Giusy Caminiti che ha sottolineato come il progetto definitivo su cui sta lavorando Eurolink per conto della società Stretto di Messina, è un progetto non licenziato dal CIPE nel 2013 per cui si attende di capire quali saranno gli aggiornamenti. Solo successivamente si potrà «verificare l’impatto reale sulla città di Villa San Giovanni».
Fattibilità dell’opera
Tanto si è discusso e dibattuto sulla copertura finanziaria dell’opera ma la vera sfida non è tanto la realizzabilità economica che «sicuramente è un problema a questa latitudini perché purtroppo siamo abituati a incompiute di sempre ma noi chiedevamo abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere che in questa fase già in questa fase di aggiornamento del definitivo siano superate le prescrizioni del CIPE». Villa, in buona sostanza, chiede che già adesso si dia evidenza, si discuta e ci si confronti sulla possibilità di realizzare il ponte dal punto di vista strutturale e, soprattutto, dal punto di vista ambientale. «La città si sta muovendo. L’amministrazione sta lavorando per creare una commissione di studio che supporti l’attività politico amministrativa. Ci saranno attività che vedranno professori universitari discutere a fianco della politica».
Il sindaco non ha, dunque, dubbi. Villa San Giovanni non è ferma a guardare. La città è in movimento e si sta confrontando su quelle che saranno le ricadute nel caso di fattibilità dell’opera ponte perché l’unica vera certezza è che «si aprirà un momento di confronto voluto per legge. Quello in cui si arriverà alla conferenza di servizi, della procedura di valutazione di impatto ambientale. E proprio allora la città di Villa San Giovanni dovrà essere in grado con un metodo nuovo, che ribadiamo essere non ideologico ma tecnico scientifico, dovrà essere in grado di dire la sua sia rispetto a un’opera sia rispetto al governo della città in funzione dell’opera».

