Dopo il temporale, il Lungomare si fa poesia. L’aria profuma di terra bagnata e mare calmo, mentre le foglie cadute raccontano il passaggio dell’autunno. Camminare tra i riflessi sull’asfalto è come attraversare i pensieri: lenti, profondi, sospesi.

In lontananza, le colonne dell’“Opera” si stagliano sullo sfondo, solenni, mentre la ringhiera – quella che sa di partenze, ritorni e abbracci trattenuti – custodisce da sempre sogni e malinconie. C’è una dolcezza struggente in questo silenzio post-pioggia, come se la città avesse appena pianto e ora sorridesse piano.

È in questi momenti che Reggio si mostra nuda e vera, bellissima nella sua quieta fragilità. E tu, spettatore incantato, non puoi far altro che amarla.